La Nuova Sardegna

Sassari

Rapina a S.M. Coghinas, due condanne

di Luca Fiori
Rapina a S.M. Coghinas, due condanne

Per il colpo all’ufficio postale dell’agosto del 2013 sette anni di carcere a Giampiero Sette e cinque alla moglie Agostina Loi  

19 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sette anni di reclusione a Giampiero Sette e cinque alla moglie Agostina Loi. Furono loro secondo i giudici del tribunale di Sassari a pianificare la rapina all’ufficio postale di Santa Maria Coghinas all’inizio di agosto di quattro anni fa.

Il collegio presieduto da Silvio Lampus (a latere Elena Meloni e Monia Adami) ha accolto in parte le richieste del pubblico ministero Giovanni Porcheddu che aveva sollecitato una pena di otto anni e sei mesi di reclusione per lui e di sei anni per la moglie.

Secondo il pm i due coniugi «pianificarono e organizzarono il colpo facendo da intermediari tra il gruppo degli orgolesi e quello di Santa Maria Coghinas».

Per il pubblico ministero gli imputati Sette e Loi ebbero un ruolo chiave nella rapina avvenuta il 2 agosto del 2013 che fruttò ai banditi un bottino di 67mila euro. Entrambi gli imputati erano difesi dall’avvocato Carlo Pinna Parpaglia. Per il colpo erano state arrestate nove persone dai carabinieri, ma solo per i coniugi Sette-Loi il processo non si era ancora concluso. Due anni fa infatti, il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Grotteria aveva condannato Salvatore Mulas, 34 anni, Massimiliano Ruiu, di 37, entrambi di Santa Maria Coghinas, e Serafino Mesina, 38 anni, di Orgosolo a quattro anni di reclusione. Era stata invece assolta la moglie di Mesina, Paola Filindeu, anche lei orgolese. Altri tre imputati, ugualmente originari del paese della Barbagia, avevano invece patteggiato quattro anni e otto mesi: si tratta di Giuseppe Monni, 32 anni, di suo fratello Giovanni Antonio e di Pietro Mereu, entrambi 23enni.

Restava ancora in piedi, invece, il processo in abbreviato a carico di Giampiero Sette, 53 anni, e Agostina Loi, di 55, tutti e due di Villagrande Strisaili (la Loi è originaria di Valledoria e insieme hanno vissuto per un po’ di tempo a Badesi). La mattina del 2 agosto di quattro anni fa, tre giovani a volto coperto e armati di pistole avevano fatto irruzione nell’ufficio postale, legarono gli utenti presenti con delle fascette da elettricista e se ne andarono dopo 40 minuti con 67mila euro e portandosi dietro anche l’hard disk del sistema di videosorveglianza. Secondo gli investigatori furono i tre orgolesi a mettere a segno quel colpo. «Sette e la coniuge Loi - aveva sostenuto l’accusa durante il processo - pianificarono e organizzarono la rapina facendo da intermediari tra il gruppo degli orgolesi e quello di Santa Maria Coghinas. In particolare mettendo in contatto tra loro Ruiu e Mulas da una parte e i due fratelli Monni e Mereu dall’altra. I due - sempre secondo il pm - fornirono al gruppo di Orgosolo tutte le informazioni utili per la commissione del colpo». Le motivazioni dei giudici sono attese entro 90 giorni.

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative