La Nuova Sardegna

Sassari

Allarme dei sindacati dei chimici «Gli impianti a rischio fermata»

di Gavino Masia
Allarme dei sindacati dei chimici «Gli impianti a rischio fermata»

La vicina scadenza dell’autorizzazione Aia per la centrale Versalis mette in forse la produzione  Matrìca annuncia un possibile stop fino a novembre. Il 27 un incontro al ministero dell’Ambiente

21 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Un’estate schizofrenica quella che si abbatte sul sito industriale turritano che potrebbe ripercuotersi negativamente sui lavoratori delle imprese dell’indotto. Da una parte Eni conferma, con il suo amministratore delegato, gli investimenti sul sito industriale turritano e dall’altra invece Versalis annuncia ai sindacati la fermata complessiva del sito produttivo di Porto Torres. «Mercoledì ci è stata comunicata la decisione da parte di Versalis Spa di procedere alla fermata dell’impianto Elastomeri – dicono i segretari Fctem-Cgil Gianfranco Murtinu, Uiltec-Uil Giovanni Tavera e Femca-Cisl Luca Velluto - per far fronte all’ineluttabile fermata della centrale elettrica della stessa azienda: il 27 luglio scadrà infatti l’autorizzazione Aia per l’esercizio di quest’ultima e riteniamo una simile decisione non ammissibile dal punto di vista industriale».

I tre segretari si sentono beffati da una decisione considerata inopportuna nei tempi e nei modi. «Mentre discutiamo a tutti i livelli sindacali, istituzionali e aziendali sul rilancio degli investimenti nella chimica verde - aggiungono -, annunciati in primis dall’ad di Eni De Scalzi, ci ritroviamo con l’intero sito produttivo fermo e in stallo per la mancanza di una autorizzazione che, a nostro avviso, doveva essere conseguita con più ben largo anticipo. Rimaniamo inoltre perplessi quando registriamo che Versalis, anziché sveltire e accelerare la costruzione di una nuova caldaia (già prevista), insegue continue proroghe per esercire la sorpassata centrale». A questa situazione si aggiunge la notizia, comunicata ai sindacati dalla dirigenza Matrìca, sul probabile allungamento a novembre 2017 della fermata per interventi straordinari degli impianti P01 e P02. «A questo punto la preoccupazione per la tenuta dell’intero sito di Porto Torres e del relativo indotto diventa palpabile - avvertono Murtinu, Tavera e Velluto - e ulteriore stupore viene generato dal fatto che la mancanza di vapore in pressione, legato allo spegnimento della centrale, può causare gravi problemi di gestione agli impianti di bonifica dell’acqua di falda (Taf) gestiti da Syndial e che garantiscono la tenuta ambientale del sito».

Per Fctem, Uiltec e Femca è «assolutamente necessario che Versalis e Eni si attivino immediatamente, a tutti i livelli, con le istituzioni competenti per consentire il riavvio in tempi stretti e certi della centrale e delle produzioni, oltre che della messa in opera del cantiere per la costruzione della caldaia sostitutiva in grado di risolvere definitivamente il problema delle autorizzazioni. Il 27 luglio si dovrebbe svolgere un incontro al ministero dell’Ambiente per discutere di queste problematiche, e l’auspicio è che le amministrazioni facciano realmente la loro parte al di là delle dichiarazioni».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative