La Nuova Sardegna

Sassari

Nanni Campus, una sfida senza i partiti

di Luigi Soriga
Nanni Campus, una sfida senza i partiti

La lista civica bandisce le tessere, strizza l’occhio all’elettore di centrodestra e moderato e sarà guidata dall’ex sindaco

21 luglio 2017
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SASSARI. I partiti politici possono mettersi il cuore in pace: per loro non ci sarà spazio. Mentre chiunque si presenterà senza tessere o simboletto appiccicato alla schiena, allora sarà il benvenuto.

Lo spirito di “Sassari Libera”, almeno in questa fase embrionale, è proprio questo. «Un vero progetto civico non si era mai visto a Sassari – dice Nanni Campus – sono nate diverse liste civiche, ma erano solo delle liste civetta dei partiti maggiori. Niente che potesse avere una forza dirompente propria. Ciò che invece ha di innovativo Sassari Libera è invece questo: vive di vita propria. Ed è questo che mi ha convinto ad aderire al progetto». Del ritorno dell’ex sindaco di Sassari se ne parlava da mesi, ma solo ieri, nella sala Angioy della Provincia, Campus è uscito ufficialmente allo scoperto.

Ed è stato un piccolo richiamo alle armi, quasi un’allerta, per alcuni fedelissimi. Seduto in ultima fila c’è Giampiero Uneddu. In mezzo c’è Nicola Lucchi ed Enrico Sini, poi Gianfranco Meazza, e in prima fila Sandro Profili. Per altri esponenti di centro e centrodestra (l’identikit dell’elettorato è principalmente questo), è sicuramente prematuro esporsi. E comparire nella vetrina della sala Angioy può essere una sorta di vidimazione politica.

Ci sono naturalmente i curiosi: tipo Antonello Unida (Jodo) o Michele Pinna. Ci sono molti avvocati e commercianti. Ci sono grillini delusi pronti a rimettersi in gioco, come Marco Casu. Presenti anche gli esponenti dell’associazione “Noi per Sassari”, quella fondata da Michele Tola, Antonello Sanna, Eleonora Sanna, Franco Fara e Antonio Canu. Ma in questa fase di grande fermento, dove non è nemmeno chiaro quanto vicine possano essere le elezioni, dove il capitolo alleanze e coalizioni è parecchio lontano, ecco che prevale un interesse misto a diffidenza, un annusarsi reciprocamente da lontano. Si vede subito che siamo di fronte a una creatura in divenire, un mix tra società civile e politici navigati. Il coordinatore è l’avvocato Luigi Satta, ma accanto a lui, al tavolo di presidenza, c’è Luciano Sanna, uno che ha cambiato tante casacche, che ha dimestichezza con i microfoni e le platee. Così come Lorenzo Scano, ex insegnante, ma militante di sinistra da sempre, poi convinto ambientalista e infine grillino pentito. Una mente vulcanica e difficilmente inseribile in schemi. C’è il pedagogista Mirko Miscali, e il medico Paola Zolo, dirigente sanitaria del carcere di Bancali. Persone che mettono in campo competenza settoriale più che visione politica di lungo corso.

Nanni Campus dovrà lavorare bene per dare una fisionomia a questo blob. I detrattori parlano di minestra riscaldata, di riesumazione , di tradimenti col centrosinistra. «Anche io mi sono messo in discussione e posto interrogativi. Perché rimettermi in gioco dopo 15 anni? Poi ho capito una cosa: stiamo qui a rompere molti equilibri – dice Nanni Campus – senza padrini e senza padroni. Diamo fastidio. Le liste civiche sono l’unica via d’uscita per Sassari».

Poi, a parte la verginità politica e i proclami della prima ora, sarà interessante vedere come Sassari Libera si rapporterà con il Partito dei Sardi di Maninchedda e Ottavio Sanna, o con i Riformatori, o con lo stesso Psd’Az, o ancora con Antonio Cardin e Mariolino Andria che si sono appena schierati con Anthony Muroni aderendo a Sardos.

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