La Nuova Sardegna

Sassari

Giganti di pietra, borghi e cammini nel tris della Regione per rilanciare il turismo

Bosa
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L’assessore Argiolas: «Stop all’offerta scoordinata puntiamo a un sistema unico per la destinazione Sardegna»

23 luglio 2017
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SASSARI. Se il piano per la valorizzazione del patrimonio culturale fosse una semplice tattica calcistica, la Regione sarebbe pronta a schierare un tridente “pesante”. Tre punte, quindi, tutte molto forti ma anche pronte a scambiarsi i ruoli in caso di necessità, come quella ormai irrinunciabile di allungare la stagione turistica. Al centro dell’attacco ci saranno i giganti di Mont’e Prama, praticamente pronti alla ribalta mondiale. Ai lati, da una parte i borghi storici e dell’altra i “cammini” che attraversano l’isola, perché le strade della fede da percorrere a piedi non portano solo a Santiago.

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E per schierare la formazione migliore, la Regione sta intervenendo sulla governance del sistema, sulla definizione del prodotto e sulla promozione della destinazione “Sardegna”: «Con la gestione coordinata degli elementi che compongono l’offerta turistica regionale prevista nel testo unico avremo la capacità di mettere a sistema la attività e le azioni sul territorio – spiega l’assessore regionale del Turismo, Barbara Argiolas – perché la sfida è creare offerte che includano le comunità in una visione sistemica del turismo che mette al centro, come prima cosa, il benessere dei cittadini. Quindi, ciò che possiamo offrire oltre al mare come il turismo enogastronomico, le ciclovie rinnovate, i cammini religiosi, borghi e parchi, solo per fare qualche esempio, devono appartenere a un sistema in cui la Regione, gli enti locali e le imprese lavorano insieme condividendo la visione strategia e le azioni secondo un principio di corresponsabilità».

Per completare il quadro bisogna aggiungere l’intenzione di includere nei flussi turistici le zone dell’interno che, fino a ora, sono state solo sfiorate dai turisti che scelgono la Sardegna, E, in questo caso, cultura e ambiente interpretano il ruolo dei protagonisti. Lo stesso che avranno le tre “punte” del turismo sardo con un evento di grande richiamo che, l’anno prossimo, verrà cucito addosso ai giganti di Mont’e Prama ma anche con il lavoro di valorizzazione legato ai borghi che tra quelli autentici e quelli marinari sono più di 50. Poi, i cammini con i testa i 400 chilometri del “ Cammino minerario di Santa Barbara”, localizzato tra il Sulcis e il Guspinese: «Un progetto come quello di Santa Barbara – conclude l’assessore – è un modello possibile per gli altri cammini religiosi della Sardegna». (c.z.)
 

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