La Nuova Sardegna

Sassari

Asinara, ricorso al Tar contro la tassa di sbarco

di Gavino Masia
Asinara, ricorso al Tar contro la tassa di sbarco

L’associazione degli operatori del parco attacca la scelta del Comune «Non ci hanno ascoltato, l’importo è troppo alto e danneggia le imprese»

25 luglio 2017
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PORTO TORRES. «Il parco vive anche grazie agli operatori turistici e la tassa di sbarco va ridimensionata: siamo pronti al ricorso al Tar». Così l’associazione degli operatori del Parco dell’Asinara, in risposta alla scelta voluta da una amministrazione comunale «poco attenta alle esigenze del territorio, delle imprese che vivono di turismo e di un’isola-parco che va promossa in maniera differente da quello che ci vogliono proporre».

Gli incontri sulla tassa di sbarco, con relativo disappunto da parte di Ass.o.Asinara, risalgono al maggio del 2016: «Tutte le criticità relative al suddetto contributo sono state largamente messe su un tavolo di discussione – ricordano gli operatori –, a partire da chi dovesse ritirarla, come, e che cifra fosse opportuna per una fase di startup, e al 20 luglio 2017 non è ancora arrivata alcuna risposta».

Gli stessi operatori, inoltre, non sono mai stati contrari a questa tassa, «ma se fosse partita con 2 euro come nella maggior parte delle isole d'Italia non ci sarebbe stata questa levata di scudi visto che parliamo di isole in cui insistono 1000 residenti e 100000 visitatori giornalieri, con problemi di gestione di acqua, trasporti e rifiuti ben differenti dall'Asinara».

Erano state chieste delucidazioni su una programmazione a 3 anni di questi introiti dovuti al “contributo” di sbarco, sempre senza alcuna risposta, «salvo avvisarci che a fine aprile 2017 era stata approvata tramite un regolamento (scopiazzato da territori che niente hanno a che vedere con l'Asinara), senza minimamente coinvolgere il Parco nazionale, l'Area marina o gli operatori turistici del Parco».

Questa amministrazione, secondo gli operatori, «non ha minimamente il polso dei flussi turistici all’Asinara, delle dinamiche interne e dei sacrifici che sono stati fatti negli anni per creare un sistema di rete di operatori e professionisti del turismo. Non siamo dei privilegiati, come qualcuno vocifera sui social, siamo imprese che hanno vinto regolari bandi e gare d’appalto per lavorare in un Parco nazionale, oltre che pagare profumatamente delle concessioni: di questo lavoro ci facciamo vanto, perché lo facciamo con passione ma anche con enormi sacrifici economici, e il rischio d'impresa ricade solo ed esclusivamente su di noi».

Ass.o.Asinara sa che le casse del Comune non sono piene di gettoni d'oro, ma ci sono strumenti che «l’ente non è stato finora capace di utilizzare: fondi europei a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibile, finanziamento Por, bandi Ancim per le isole minori chiusi nel cassetto del Comune da 3 anni». Gli operatori confermano l’intenzione di investire e lavorare, produrre occupazione e pubblicizzare un territorio, «cosa che invece non fa l'amministrazione».

«Non prendeteci per sprovveduti, facciamo impresa, creiamo lavoro e lo sappiamo fare bene. Per quanto riguarda i manuali di marketing turistico, non pensiate che per fare quello che facciamo non si debba studiare, la differenza è che noi lo facciamo da moltotempo e sarebbe ora che anche altri - specie chi ha responsabilità nella gestione del territorio e delle risorse pubbliche - facciano altrettanto».

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