La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, l’Ats condannata a pagare 60mila euro di danni a un medico

Sassari, l’Ats condannata a pagare 60mila euro di danni a un medico

Una lunga storia di demansionamento e dequalificazione. Giudice del lavoro accoglie il ricorso di Maria Antonietta Sale

27 luglio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’Azienda tutela della salute (che è subentrata all’Asl 1 di Sassari) è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 60mila euro in favore della chirurga Maria Antonietta Sale (attuale consigliera di parità per la Provincia di Sassari). La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice del Lavoro Maria Angioni al quale la professionista si era rivolta (ricorso del novembre 2012) con l’assistenza degli avvocati Vittore Davini e Marcello Bazzoni.

La complessa e lunga storia giudiziaria comincia una decina d’anni fa, quando il medico si deve assentare dal lavoro a causa di problemi di salute. Al rientro aveva dovuto fare i conti con una serie di limitazioni per lo svolgimento dell’attività di chirurgo a tutela della sua salute. E Maria Antonietta Sale aveva trovato grosse opposizioni al suo reinserimento nei turni di sala operatoria e alla partecipazione all’attività di reparto e assistenziale per opposizione del primario di cardiochirurgia. Una situazione andata avanti per mesi, poi nel novembre del 2008 il trasferimento d’imperio all’Unità Operativa di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Sassari (reparto non chirurgico).

Ritenendo il provvedimento illegittimo e lesivo della sua professionalità di chirurgo la dottoressa Sale si era rivolta al giudice del lavoro di Sassari e poi al Tribunale del Lavoro, denunciando «un grave demansionamento e dequalificazione professionale e un gravissimo ed irreparabile danno professionale e morale».

Con provvedimento del novembre 2010 il Tribunale del Lavoro di Sassari in veste collegiale riconoscendo l’assoluta fondatezza delle sue ragioni, aveva ordinato alla Asl di Sassari di riassegnare immediatamente Maria Antonietta Sale al reparto di cardiochirurgia del Presidio Ospedaliero di Sassari. Il provvedimento, però, non veniva adottato. Nell’aprile del 2011 il Direttore generale dell’ Asl disponeva che Maria Antonietta Sale prendesse servizio presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale, ma nonostante il chiaro contenuto della disposizione, la Asl non procedeva, se non in minima parte, a dare attuazione agli accordi intercorsi formalizzati.

Il fatto grave - secondo i legali - è che la dottoressa Sale è stata indotta dalla Asl e dal suo Direttore generale ad accettare un trasferimento in altro reparto (chirurgia generale), senza esservi, peraltro, fisicamente collocata (restava infatti al Pronto Soccorso) per svolgervi l’attività di chirurgia vascolare. La situazione che si è venuta a creare «ha comportato e comporta, nel suo perdurare, un grave danno professionale e personale alla dottoressa Sale sia in termini di danno professionale come chirurga (vascolare e cardiochirurga) determinando una grave forma di dequalificazione e demansionamento e impoverimento professionale con caratteri di irreversibilità nonché un altrettanto evidente danno morale ed esistenziale». Ora la sentenza del giudice del Lavoro a suo favore.

In Primo Piano
Tribunale

Operaio morto alla Gesam, colpo di scena in aula a Sassari: il processo si farà

di Luca Fiori
Le nostre iniziative