La Nuova Sardegna

Sassari

Crisi alle spalle, ecco la giunta Sanna-ter

di Luigi Soriga

Nella seduta spazio alle bordate dell’opposizione: «Dovete chiedere scusa, speriamo la città resista ancora ai vostri danni»

28 luglio 2017
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SASSARI. Il giorno delle ginocchia sui ceci e del mea culpa è finalmente arrivato. Prima seduta del Consiglio full optional, dotata anche della nuova giunta. E primo punto all’ordine del giorno che recita: dibattito sulla conclusione della crisi politica. Quindi cinque minuti a testa, munizioni cariche per l’opposizione, in questa sorta di tiro al bersaglio politico al quale la maggioranza prima o poi doveva ufficialmente sottoporsi. Dopo mesi di stallo amministrativo per ricomporre un esecutivo tutt’ora incompleto, è il peccato che il Pd deve espiare.

Dice Maurilio Murru (M5s): «Quindici mesi la prima giunta, 20 la seconda, e adesso la terza staremo a vedere quanto dura. Gli unici assessori che hanno dimostrato coerenza sono stati Carbini, Marras, Sau, e Casu, che non hanno fatto passi indietro e hanno certificato il fallimento amministrativo. Per loro grande rispetto. Meno per un sindaco che accetta tutte le condizioni dettate dal partito solo per salvaguardare il proprio futuro, e non certo quello della città di Sassari». E Nicola Lucchi (Ss è): «Questa volta la città non vi perdona. Potrei depositare in Procura un annuncio per omicidio colposo della città – ironizza da avvocato –. Il Pd non è stato all’altezza del consenso che ha ricevuto. Lo ha violentato. Per i prossimi mesi vi chiedo solo: fate tre cose, ma fatele». Giancarlo Carta(Fratelli d’Italia): «Il sindaco nonostante tutto ciò che è accaduto, ha deciso di andare avanti. A me sembra surreale. Mi auguro solo che la città riesca a resistere ai vostri danni».

Antonello Sassu (Ss Progetto Comune): «Dovete chiedere scusa a tanta gente. A quelle persone che per colpa vostra sono disgustate dalla politica e non andranno più a votare. La cattiva amministrazione alimenta la mancanza di rispetto. Date un’occhiata ai social e agli sfottò irriverenti sul sindaco. Mi chiedo cosa avrebbe detto uno come Enrico Berlinguer di fronte a questo sfascio». Tonino Falchi : «La giunta non deve essere lo scacchiere di altri scenari politici e delle lotte di potere di un partito. Deve essere lo specchio degli interessi della città». E le scuse arrivano anche dai banchi di maggioranza per voce di Efreem Carta (Città Futura): «Chiedo scusa, è un obbligo ammettere i propri sbagli. Però della discussione di oggi nessuno si ricorderà. La città si aspetta altro, guarda alle cose che restano da fare e si chiede come le faremo». E infine Manuel Alivesi (Fi): «Peccato che nel documento di fine mandato ci siano tanti buoni propositi ma nessuna ricetta concreta su come realizzare tutte le cose non fatte in 3 anni». Ora Nicola Sanna riprende il lavoro con la sua terza giunta.

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