La Nuova Sardegna

Sassari

In piazza per difendere il diritto alla salute

La grande partecipazione alla manifestazione di Ozieri contro la riforma della rete ospedaliera 

30 luglio 2017
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OZIERI. Una battaglia per il diritto alla salute, ma anche una lotta per rivendicare il diritto delle zone interne e periferiche dell’isola a ottenere lo stesso rispetto e le stesse opportunità dei grandi centri urbani. Questo il significato della grande manifestazione popolare svoltasi venerdì sera a Ozieri, che ha riunito nella piazza Carlo Alberto cittadini e rappresentanti istituzionali di tutto il territorio del Nord Sardegna. Era la seconda tappa della grande mobilitazione iniziata a Tempio: un movimento popolare che dice No a una riforma delle rete ospedaliera che penalizza il Nord dell’isola a discapito del Sud cagliaritano. Dopo il raduno al Cantaro e un piccolo corteo sino alla piazza Carlo Alberto, la manifestazione ha visto alcuni interventi da parte dei rappresentanti istituzionali presenti.

Per tutti un unico punto di vista: la volontà di difendere la sanità di tutto il territorio settentrionale sventando le ipotesi di concentrare i servizi sanitari nei grandi centri, che in quel caso, oltretutto, ne risulterebbero eccessivamente gravati. Temi vari ma un medesimo obiettivo nelle parole udite nel corso della manifestazione, alla quale con rappresentanti di Ozieri, maggioranza e opposizione, hanno preso parte rappresentanti dai Comuni di Bottidda, Bultei, Golfo Aranci, Sassari, Alghero, Mores, Giave - intervenuti dal palco così come un rappresentante del comitato Salviamo l’ospedale di Ozieri e il vescovo monsignor Corrado Melis, che ha portato il sostegno della Chiesa alla vertenza - e da Thiesi, Ardara, Nughedu, Burgos, Esporlatu, Cheremule, Oschiri, Berchidda, Monti, Buddusò e Alà dei Sardi.

Messaggi di sostegno sono giunti da chi non ha potuto partecipare - Tempio e i comuni della Gallura, su tutti, impegnati nella cerimonia in onore dei morti nell’incendio di Curraggia - ma anche dalla presidenza dell’Anci e da altre amministrazioni. Il tutto mentre in piazza si vedeva una folla di persone di tutte le età, pronte a difendere il proprio diritto alla salute. Una piazza così piena non la si vedeva dai tempi delle grandi manifestazioni popolari degli anni Settanta e Ottanta, quando scendere in strada a difendere i propri diritti era considerato un vero e proprio dovere civico. Mentre sul palco troneggiava il gonfalone del Comune di Ozieri, nella piazza tanti altri stendardi e magliette di associazioni, persone che hanno risposto all’appello non solo a titolo personale ma anche come gruppi, per rendere l’idea dell’unità che serve adesso per difendere la sanità territoriale. (b.m)

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