La Nuova Sardegna

Sassari

La Provincia vende metà della Multiss

di Giovanni Bua
La Provincia vende metà della Multiss

Via alle manifestazioni di interesse aperte agli enti pubblici, poi il bando per il collocamento del 45 per cento delle azioni

30 luglio 2017
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SASSARI. La Provincia mette in vendita il gioiello di famiglia, sperando di potergli così garantire un futuro. Il piano, manco a dirlo, è opera del vulcanico amministratore straordinario Guido Sechi, catapultato alla guida di un Ente che sembrava destinato a sparire in pochi mesi e si è invece gonfiato fino a tornare alle dimensioni storiche con un futuro ancora tutto da scrivere.

E così, in attesa di capire se le risorse rasate a zero da Stato e Regione torneranno alle Province in tempo utile per non far bancarotta, l’ex commissario del Comune di Sassari prova a mettere in sicurezza la società in house, cercando di vendere il 45 per cento delle azioni. Un’operazione complessa, che l’altro ieri ha mosso il primo passo, con una richiesta di manifestazioni di interesse non vincolanti riservata agli enti pubblici per l’acquisizione di parte del pacchetto azionario, che rimarrà aperta fino al 2 ottobre. E, dopo la quale, le azioni verranno vendute tramite un bando ai migliori offerenti. «L’idea – spiega Sechi – è di aprire la Multiss alla partecipazione dei Comuni del territorio interessati. Non tanto per fare cassa, ma per continuare a poter garantire alla società il numero adeguato di commesse che le consentano di tenere in piedi la struttura. La situazione economica delle Province, come tutti sanno, è tanto nebulosa quanto critica, e non è certo che da soli saremo in grado di fare gli affidamenti necessari per far marciare a pieno ritmo la macchina della Multiss».

L’offerta è allettante per vari motivi. La società con sede nei 1800 metri quadri di proprietà a Predda Niedda, parte del patrimonio di un milione e 700mila euro messo in pancia in 20 anni di attività, è un vero gioiello. Basti pensare che dal 1997 a oggi ha decuplicato i 300 milioni di lire che Provincia e Insar misero sul tavolo per costituirla. Il tutto inanellando 18 bilanci su 20 in attivo, con due soli rossi, per eventi eccezionali, ripianati senza chiedere un euro all’unico socio: la Provincia. Che anzi spesso ha anche messo in cassa dei dividendi. Una percorso a tutta birra, che ha rallentato solo per il furioso giro di vite dei trasferimenti statali e regionali degli ultimi anni, e il nebuloso futuro degli enti intermedi che ora costringe Sechi a metterla sul mercato.

I numeri che i potenziali acquirenti devono pesare, si parla dei Comuni di Sassari, Ozieri, Stintino, con possibilità di un ingresso all’ultimo di Porto Torres e uno storico interessamento di Alghero che però non vuole dismettere la sua partecipata comunale, sono importanti: 138 dipendenti, 6 milioni di fatturato nel 2016, con un utile di 28mila euro e buone pratiche gestionali ai livelli dei migliori player del settore. Tra i fiori all’occhiello della società guidata dal direttore generale Antonio Spano, padrone di casa dal 2002, e da Luciano Mura, ex sindaco di Porto Torres, chiamato nel 2016 a presiederla, la gestione di 80 scuole provinciali di cui la Multiss cura il “global service” con un software proprietario di ultima generazione, grazie al quale è possibile sapere con precisione non solo il numero e il tipo di punti luce, prese, infissi, maniglie, presenti in ogni edificio. Ma anche archiviare tutti i documenti relativi ad autorizzazioni, permessi, certificati, piante, ottimizzando gli interventi, e raccogliendo e processando le richieste in pochi giorni. Risultato: 24mila interventi realizzati nelle scuole nel 2015, a cui se ne aggiungono altri 8mila fatti nei 546 chilometri di rete viaria gestita, il tutto a tariffe allineate alle migliori a livello nazionale, con un codice etico top su salvaguardia ambientale e sicurezza, e un sistema di rilevazione della customer satisfaction da fare invidia a ben più celebrate società.

Insomma: «Chi entra in Multiss – chiude Sechi – ha la possibilità di fare un buon affare e di affidare la gestione dei suoi servizi a un’eccellenza a livello nazionale». Impossibile per ora valutare il prezzo delle azioni. «Prima aspettiamo di vedere quali e quante saranno le manifestazioni di interesse. In seguito, le azioni verranno messe a bando e saranno a disposizione dei migliori offerenti».

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