La Nuova Sardegna

Sassari

Il porto turistico affonda tra degrado e abbandono

di Gavino Masia
Il porto turistico affonda tra degrado e abbandono

Un anno senza gestione, nuova lettera della Capitaneria all’Autorità portuale Rifiuti accumulati e strutture pericolanti: tutti sanno ma nessuno interviene

01 agosto 2017
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PORTO TORRES. Da circa un anno il porto turistico è abbandonato a se stesso senza alcuna gestione e nei giorni scorsi anche la Capitaneria ha scritto una lettera alla Port Authority rimarcando lo stato di estrema precarietà in cui versa la struttura portuale. Dopo un sopralluogo del nostromo dell’Autorità marittima per verificare la stabilità della banchina, infatti, è emerso che le mattonelle della pavimentazione si muovono pericolosamente e lo stato dei pontili è tale da dover effettuare importanti manutenzioni al galleggiamento. In occasione dell’ultima maestralata dei giorni scorsi, inoltre, è affondato anche un gommone e non si sa a chi appartiene. E poi ci sono i rifiuti di tutti i tipi che gli incivili continuano a lasciare impudentemente e senza alcun controllo vicino alla rete che delimita, all’ingresso del porto turistico, il cantiere navale. Eppure sono presenti i contenitori per la raccolta differenziata, ma la situazione non è mai cambiata nonostante una massiccia bonifica messa in campo nei mesi scorsi da parte dell’Autorità portuale. Tra i rifiuti ci sono ovviamente oli lasciati dalle imbarcazioni e anche di residui delle lavorazioni su auto, moto e altri automezzi. Un porto incustodito e senza gestione che è ormai diventato terra di nessuno, insomma, dove i diportisti ormeggiati non hanno a disposizione la corrente elettrica e neanche l’acqua. Già prima dell’estate l’Authority aveva comunicato alla società Nautica Service la concessione demaniale della gestione quadriennale del porto turistico. Chiedendo un canone annuale per l’occupazione e l’uso delle aree portuali per l’ormeggio di imbarcazioni da diporto di circa 159mila euro. A questa cifra bisognava poi aggiungere un deposito cauzionale, da costituire tramite fidejussione bancaria o assicurativa, di 500mila euro e marche da bollo e altre quietanze che raggiungono le quasi 4mila euro. Somme ingenti di denaro prima di poter mettere mano alla struttura portuale, secondo la manifestazione di interesse, che verrà concessa nello stato di fatto e di diritto in cui si trova: ossia deficitaria ai massimi livelli di diversi servizi essenziali e precaria pure dal punto di vista strutturale nella parte della pavimentazione della banchina. Il perimetro complessivo dell’area portuale è di 21mila e 971 metri quadri, secondo i calcoli dell’Ente, e prima di essere assegnato sono necessari interventi di bonifica ambientale e strutturali per evitare che il molo turistico costruito con finanziamenti regionali sia completamente abbandonato dai diportisti. Allo stato attuale la banchina è occupata da 150 imbarcazioni - tra quelle ormeggiate con la poppa direttamente nell’approdo in muratura e quelle ormeggiate sui pennelli galleggianti – che non hanno nessun gestore a cui rivolgersi per qualsiasi comunicazione. Oltre ai cronici difetti al piano di calpestio, ci sono quelli alle catenarie di ormeggio, ai corpi morti e alle colonnine di erogazione delle utenze. La banchina in muratura ha invece necessità di un importante ripristino e consolidamento, soprattutto del ciglio per tutta la sua lunghezza, mentre l'impianto elettrico (assente) è da riportare in sicurezza e a norma insieme a quello idrico e antincendio.

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