La Nuova Sardegna

Sassari

proteste all’universitÀ 

Tasse, la legge penalizza chi ha un reddito medio-alto

di Antonio Meloni
Tasse, la legge penalizza chi ha un reddito medio-alto

SASSARI. Nell’ambiente studentesco universitario tira aria di bufera per via della prossima adozione di nuovi parametri relativi al calcolo delle tasse di frequenza. Tutta “colpa” della legge di...

02 agosto 2017
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SASSARI. Nell’ambiente studentesco universitario tira aria di bufera per via della prossima adozione di nuovi parametri relativi al calcolo delle tasse di frequenza. Tutta “colpa” della legge di stabilità che costringe le università italiane a rispettare i nuovi standard indicati dal Governo. A essere penalizzate, secondo la valutazione di Alessandro Pinna, componente della commissione tasse nel Cda di Ateneo, sarebbe la fascia di famiglie con reddito medio-alto. In particolare, stando al rappresentante degli studenti, “Uniss in progress”, il provvedimento che dal prossimo anno accademico sarà adottato anche a Sassari, innalzerebbe soprattutto la tassazione delle famiglie che dichiarano oltre 30mila euro di Isee, il parametro che classifica i redditi di chi richiede una prestazione sociale. La nuova legge prevede infatti che gli studenti con Isee sotto i 13mila euro, in regola con l’attribuzione dei crediti, non vengano tassati (no tax area). Oltre a questa, prevede anche una fascia “calmierata” che va dai 13 ai 30mila euro in cui l’aumento sarebbe relativo. «Il carico più consistente – spiega Pinna – ricade sugli studenti appartenenti a famiglie con reddito medio-alto che nei casi più svantaggiati dovranno pagare più di 500 euro l’anno». Da un documento discusso nella commissione tasse dell’Ateneo, emerge che il balzello riguarderebbe almeno tremila famiglie. La proposta del rappresentante degli studenti, dunque, è quella di prelevare altrove le risorse finanziarie necessarie a sostenere questo adeguamento: «Non ci sembra giusto – ribadisce il delegato studentesco – che a farne le spese sia solo una certa tipologia di studente perché crediamo che la preoccupazione di un’istituzione importante come l’Università debba essere non solo far quadrare i conti, ma anche garantire a tutti pari opportunità». Gli studenti che sostengono questa linea, dunque, chiedono all’Ateneo di rivedere le modalità di adeguamento alla legge di stabilità in modo che questo non ricada solo sulle famiglie con reddito medio-alto. «Comprendiamo le ragioni dell’Università – dice ancora Pinna – ma chiediamo anche che vengano prese in considerazione le esigenze di una buona parte di studenti». Il tema sarà affrontato durante le prossime riunioni informative. «La Sardegna ha necessità di favorire l’accesso all’istruzione universitaria a più persone possibili perché solo così crescono le prospettive di lavoro e le possibilità di migliorare l’economia di una regione in cui gli abbandoni rappresentano una triste realtà».

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