La Nuova Sardegna

Sassari

Le 32 famiglie senz’acqua si rivolgono ai giudici

Le 32 famiglie senz’acqua si rivolgono ai giudici

Offensiva legale dei condomini della Multi Color contro lo slaccio di Abbanoa «Non siamo morosi, il Comune ci dia una mano per riottenere la fornitura»

03 agosto 2017
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SASSARI. Dopo aver chiamato le autobotti, i condomini della lottizzazione Murgia Color in via Grazia Deledda alta ai quali Abbanoa ha chiuso i rubinetti si sono rivolti ai loro avvocati, per avviare una controffensiva legale al provvedimento di slaccio. Ai magistrati si chiederà di imporre all’ente gestore di riavviare la fornitura con urgenza e di verificare se non ci siano gli estremi di un’interruzione di pubblico servizio. Senz’acqua, proprio in questi giorni di caldo torrido, sono rimaste 32 famiglie, un centinaio di persone. Ci sono neonati, bambini, anziani e anche un disabile. «No, non dovevano farcelo questo scherzo – dicono –. Ha del diabolico che a fine luglio, con temperature eccezionali, noi ci ritroviamo a dover combattere per avere il diritto a un bene indispensabile».

La rabbia sta montando tra i residenti di palazzine e villette sparse tra le vie Nazzari, Meledina, Volontè, Gigli e Caruso, e il disagio al momento non si sa quando potrà finire. Ma soprattutto non ci stanno a passare come morosi «perché noi abbiamo sempre chiesto di pagare, è piuttosto Abbanoa che non ce lo ha permesso».

E a conferma presentano le domande fatte sei anni fa di allaccio di nuova utenza «che invece sono rimaste senza risposte. E ora, la società di gestione di chiede di metterci in regola, quando noi lo abbiamo chiesto dal 2011, senza che venissimo ascoltati».A questo punto, dicono i condomini, «ci dia una mano il Comune». Già quando venne fatto il primo slaccio, appunto nel 2011, l’allora sindaco Gianfranco Ganau ordinò il ripristino della fornitura ad Abbanoa. «Nicola Sanna intervenga, come ha fatto il suo predecessore, lui che è la massima autorità nel campo della salute pubblica. Non si può negare l’acqua a cento persone, in un momento in cui, a causa delle condizioni climatiche, è più che necessaria».

La vicenda della lottizzazione Multi Color è di quelle intricate. La zona, dal 1999, era servita da pozzi, poi quando l’impresa pugliese cominciò a costruire nuovi edifici, utilizzò un pozzo e allo stesso tempo fece domanda di utenza di cantiere. Per farla breve, si andò avanti per anni, con gli stessi abitanti che non capivano bene da chi fossero riforniti. Dopo che nel 2008 la rete Abbanoa venne collaudata e la società cominciò a mettere mano alla questione l’utenza intestata alla Multi Color risultava debitrice di 140mila euro. E appunto si intervenne lasciando a secco gli abitanti per una settimana. Ma il debito, formalmente solo dell’impresa è cresciuto fino a 340mila euro. Somma che Abbanoa vuole recuperare, ma ecco che ci mette lo zampino anche il fallimeno della Multi Color, dichiarato nel 2014. «Certo noi non potevamo accollarci quella somma, anche perché non è affatto certo che fosse relativa a consumi soltanto nostri – rilevano i residenti –. Noi abbiamo sempre chiesto di pagare per quello che ci è stato fornito e lo prova la nostra richiesta di regolarizzare la fornitura con un contratto». Tutto il resto è storia recentissima. Abbanoa ha affermato che non poteva più dare acqua gratuitamente, gli abitanti dicono che sono pronti a saldare, ma devono essere cifre eque. Nel frattempo, l’acqua non arriva.

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