La Nuova Sardegna

Sassari

La strada della discordia fa litigare Sorso e Sennori

di Salvatore Santoni
La strada della discordia fa litigare Sorso e Sennori

I Comuni in disaccordo su un progetto della Provincia fermo da 14 anni A rischio i due milioni del finanziamento per mettere in sicurezza la provinciale

06 agosto 2017
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SORSO. In Provincia ci sono due milioni di euro pronti per mettere in sicurezza la strada provinciale Sorso-Sassari. In Romangia, invece, ci sono i due sindaci che litigano tra loro per rimodulare un progetto che tra una cosa e l’altra è costato duecentomila euro e che ora rischia di andare al macero. Sì, perché il finanziamento è in freezer da quattordici anni e senza l’accordo tra le due amministrazione ora c’è il rischio che i soldi prendano altre strade.

La storia. Tutto cominciò nel 2003, quando la Provincia stanziò i fondi per il secondo lotto dei lavori di messa in sicurezza della strada provinciale 25. Nel 2005 il progetto venne accantonato e i fondi dirottati su un altro intervento che riguardava la strada Buddusò-Alà dei sardi. Nel 2007 l’intervento per la provinciale Sorso-Sassari venne riesumato con un nuovo stanziamento e il progetto rimodulato con l’inserimento di una bretella che avrebbe dovuto attraversare alcuni terreni nel comune di Sennori per interconnettere la strada provinciale 25 con la statale 200. Si tratta di alcuni oliveti che nel 2009 l’allora amministrazione sennorese, guidata dal sindaco Antonio Canu, decise che non si sarebbero dovuti attraversare. Il progetto venne dunque bloccato. Fino a poche settimane fa, quando il finanziamento da 2 milioni di euro è stato ripreso in mano per scongiurare la perenzione delle somme. E nei giorni scorsi i sindaci Giuseppe Morghen (Sorso) e Nicola Sassu (Sennori) si sono incontrati in Provincia ma la riunione si è conclusa con un nulla di fatto.

Il nodo. Il nodo della questione sta tutto nella bretella ipotizzata nel vecchio progetto che probabilmente non si farà mai per una questione di attualizzazione dei costi progettuali che andranno sicuramente ad aumentare. E quindi da una parte c’è Sorso che tenta di sfruttare questa situazione – l’innalzamento dei costi – per spingere a fare i lavori dal lato del proprio territorio prima che finiscano i soldi; dall’altra c’è Sennori che tenta di evitare di perdere fondi perché si sente parte di un progetto pensato a beneficio di entrambi i territori.

Sorso. Il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen, mette subito in chiaro una cosa: «L’intervento è indispensabile e deve essere fatto». Sì, ma in che modo? «Già ai tempi della seconda giunta Giudici – spiega – avevamo fatto una riunione con l’ex sindaco Roberto Desini, durante la quale Sennori aveva proposto di scorporare le somme del progetto con delle aggiunte. Io non ero assolutamente d’accordo. Se ci sono risorse aggiuntive va bene, altrimenti siamo contrari».

L’unica possibilità per stralciare le somme, cioè consentire a ogni Comune di farsi il proprio intervento, richiede un accordo che stenta ad arrivare. «Loro dicono che il 17 per cento del progetto ricade nel loro territorio – riprende Giuseppe Morghen – e quindi l’equivalente del finanziamento deve essere assegnato a loro. Non è così, si tratta di un intervento sovracomunale».

Sennori. «Abbiamo raccolto la disponibilità della Provincia a modificare il progetto – dice il primo cittadino di Sennori, Nicola Sassu – ma soltanto se ci sarà l’avvallo degli enti interessati. E invece ci ritroviamo con Sorso che tenta di assorbire tutto il finanziamento. Ci saremmo aspettati una diversa collaborazione da parte dell’amministrazione sorsense, anche alla luce del rilancio dei rapporti istituzionali avviati con l’ex giunta Desini». «E invece – continua Sassu – il sindaco Morghen cosa fa? Tenta di rimodulare unilateralmente il finanziamento per tagliare fuori il nostro territorio da un’opera strategica per tutta la Romangia».

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