La Nuova Sardegna

Sassari

Ponte ferroviario in disuso un ostacolo da abbattere

di Gavino Masia
Ponte ferroviario in disuso un ostacolo da abbattere

La struttura pericolante sovrasta la strada che porta all’area archeologica Il consigliere Carta: riqualifichiamo la zona partendo dalla sua demolizione

08 agosto 2017
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Il ponte ferroviario in disuso da diversi anni dopo il crollo dell’ex petrolchimico rappresenta un vero e proprio ostacolo strutturale per la riqualificazione della vasta area archeologica e per studiare una viabilità migliore nella zona della Marinella. Qualche settimana fa la strada che da via Ponte Romano porta a via Fontana Vecchia era stata chiusa al traffico proprio a causa del distacco di alcuni calcinacci dal fondo del ponte ferroviario, causati dal passaggio di un camion, ed era intervenuto il settore tecnico del Consorzio industriale provinciale a rimuovere i calcinacci pericolanti e ad installare delle reti di protezione in corrispondenza delle barriere poste ai lati del cavalcavia.

L’intervento del Cip – che prevedono pure il ripristino strutturale del calcestruzzo rimosso nel corso dell’intervento di messa in sicurezza – ha permesso la riapertura dell’importante arteria di collegamento verso quelle ricchezze del patrimonio storico e archeologico cittadino come il ponte Romano. Negli ultimi anni l’idea del completamento del polo ferroviario è stata definitivamente abbandonata, considerando la crisi dell’industria, e i fondi inizialmente stanziati sono stati dirottati per il completamento della mobilità interna portuale. Nella stessa zona, inoltre, scorre il rio Mannu e sembra arrivato finalmente alle fasi autorizzative il progetto del Pit fluviale che deve sorgere proprio in quell’area. Peccato però che questa parte del territorio comunale, vicino agli ingressi del porto commerciale e non lontano dal centro cittadino, si presenta da tempo in evidente stato di degrado e troppo “distante” dal parco archeologico e dalle altre zone limitrofe all'area fluviale. La presenza di quel ponte ferroviario abbandonato agli usi, poi, rappresenta realmente un impedimento all’ipotesi di valorizzazione di tutta la zona.

Un argomento urbanistico interessante per dare uno sviluppo diverso a tutta l’area, quindi, che approderà anche in consiglio comunale attraverso l’interrogazione del consigliere Alessandro Carta. «Chiedo al sindaco se ritiene opportuno porre in essere tutti gli atti necessari – dice l’esponente di Autonomia popolare –, attraverso l’opportuno coinvolgimento degli enti interessati quali il Cip di Sassari e la Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, per un piano generale di riqualificazione dell’area archeologica turritana: un piano che deve essere attuato soprattutto attraverso un segnale importante di cambiamento rispetto al passato, per caratterizzare e rimarcare le enormi potenzialità della nostra città in ottica turistica, intervenendo in primis con la demolizione del ponte ferroviario. Porto Torres ha necessità di rimpossessarsi di quelli spazi caratterizzati da un passato di gran lunga più glorioso rispetto al periodo che stiamo attraversando e che deve essere la premessa per un futuro di maggiore floridità».

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative