La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, una lite tra coinquiline dietro l’incendio di via Napoli

di Luca Fiori
Sassari, una lite tra coinquiline dietro l’incendio di via Napoli

A dar fuoco all’appartamento potrebbe essere stata una donna di 41 anni che viveva con le affittuarie dell’ultimo piano

09 agosto 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Vedrai che te la farò pagare». Potrebbe esserci la vendetta annunciata di un’ex inquilina accecata dall’odio dietro il pauroso incendio che lunedì sera ha devastato un appartamento al terzo piano di una palazzina di via Napoli, in cui vivevano Rossana Burreddu, colf sassarese di 50 anni e sua figlia Silvia Pinna, cameriera di 27, e ha minacciato seriamente le abitazioni vicine, costringendo una famiglia di cinque persone a cercare rifugio in un albergo messo a disposizione dal Comune.

È questa la pista che da lunedì sera stanno seguendo gli investigatori della squadra mobile della questura, dopo aver raccolto numerose testimonianze tra i condomini della palazzina che poco dopo le 21 di lunedì è stata avvolta dalle fiamme e ha rischiato di saltare in aria a causa di una bombola che si era dilatata per il calore.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15714607:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15714607:1653429028/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Liti continue. Le liti tra Rossana Burreddu e l’amica a cui aveva dato ospitalità, una donna di 41 anni che in passato ha avuto qualche guaio con la giustizia, non erano un segreto per gli abitanti del palazzo. Qualcuno tempo fa - raccontano i vicini di casa - le aveva viste litigare anche per strada. I giorni scorsi Rossana Burreddu era arrivata al limite e aveva chiesto all’amica di trovare un’altra sistemazione. La donna non l’aveva presa bene e pare avesse minacciato di fargliela pagare. La sua presenza all’interno dello stabile notata lunedì sera da alcuni inquilini pochi minuti prima che scoppiasse l’incendio e la sua improvvisa scomparsa subito dopo, hanno portato gli inquirenti a sospettare che la donna possa avere qualcosa da nascondere.

Ma a puntare il dito contro di lei sarebbero state le stesse affittuarie dell’appartamento distrutto dal fuoco. L’abitazione, di proprietà di un avvocato sassarese, è stata messa sotto sequestro dalla magistratura e le due donne che ci vivevano hanno trovato ospitalità da una vicina di casa.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15714610:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15714610:1653429029/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]


L’inchiesta. La donna sospettata fino a ieri a tarda sera era ancora irreperibile. Il sostituto procuratore Carlo Scalas ha aperto un’inchiesta per incendio doloso in cui al momento non risultano indagati. Il magistrato attende le relazioni del sopralluogo che ieri pomeriggio hanno svolto gli esperti della polizia Scientifica che sono tornati in via Napoli insieme a una squadra del nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco e agli investigatori della squadra mobile guidati dalla dirigente Bibiana Pala. Intanto gli abitanti dello stabile e i commercianti della zona che lunedì sera hanno assistito con il naso all’insù alle fasi di spegnimento delle fiamme sono ancora sotto choc. «Noi stavamo già dormendo - raccontano Raffaella Pirino e Laura Mossa due abitanti di un’altra ala del palazzo - ci hanno svegliato le sirene e poi la polizia ci ha chiesto di abbandonare i immediatamente i nostri appartamenti».

Famiglia evacuata. Il rogo di due sere fa oltre al danno nell’appartamento del terzo piano ha creato un grave disagio anche agli inquilini del secondo. Una famiglia di cinque persone, due delle quali con problemi di mobilità, lunedì sera sono state assistite durante le fasi dell’incendio dagli agenti della polizia locale e poi hanno trovato ricovero per la notte in un albergo della città.
 

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative