La Nuova Sardegna

SASSARI. La discesa dei Candelieri fa tappa al museo Sanna dove ieri sera c’è stata la suggestiva simulazione dei riti eseguiti per la vestizione dell’antico candeliere dei Massai, che è in esposizione dal 6 agosto nelle sale del museo nazionale. È la prima volta che una delle più antiche macchina a spalla, raffigurante un cero votivo, con tutto il suo corredo iconografico, viene mostrata al Museo Sanna alla stregua di un’opera d’arte o un manufatto archeologico. Ieri il Candeliere è stato “vestito” con gli addobbi di bandierine e spighe di grano che vengono apposte sul capitello, solitamente nelle sedi dei Gremi o nei pressi dell’abitazione dell’Obriere. Si è trattato quindi di una sorta di vestizione “in vitro” (per citare il grande antropologo e musicologo Diego Carpitella) con tanto di rulli di tamburo, realizzata al di fuori dall’abituale contesto festivo.

Dedicare una mostra al Candeliere dei Massai è un’idea dell’etnoantropologo Antonio Luiu, direttore del museo, che si configura nel progetto espositivo “Musei di Storie”, dedicato nell’arco dell’anno a tematiche differenti.Il prestigioso Candeliere, datato intorno alla prima metà del 1700, certamente il più importante cero votivo della Festa dei Candelieri di Sassari, resterà esposto fino al 26 agosto. «L’intero programma di eventi previsti nel progetto “Il Candeliere dei Massai. Devozione e tradizione” si è reso possibile grazie anzitutto al Gremio dei Massai – spiegano al museo Sanna – , che hanno accolto con entusiasmo la proposta, nonché a Bruno Lombardi come abile curatore della mostra».

Nella sala conferenze, oltre l’imponente cero votivo dei Massai, è possibile ammirare un tavolo con alcuni modellini di attrezzi agricoli, alternati ad esemplari autentici forniti da Sebastiano Mulas, titolare dell’omonima azienda agricola di Florinas, che sono stati utilizzati fino a pochi decenni fa per svolgere il lavoro nei campi.