La Nuova Sardegna

Sassari

Il Fermi alla ricerca di nuove aule

di Barbara Mastino
Il Fermi alla ricerca di nuove aule

A Ozieri si susseguono i sopralluoghi per individuare locali idonei dopo la chiusura dell’istituto tecnico

11 agosto 2017
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OZIERI. Mentre ancora si attende di sapere quando sarà possibile riaprire i battenti dell’edificio dell’istituto tecnico Enrico Fermi, che come si ricorderà era stato dichiarato inagibile due settimane fa dopo un sopralluogo dei tecnici della Provincia alla chiusura del cantiere delle opere di ristrutturazione, l’amministrazione comunale ha concluso le ricognizioni negli altri edifici scolastici della città per individuare aule dove inviare le classi del Fermi in caso di chiusura prolungata della scuola. È stato lo stesso sindaco Marco Murgia a occuparsi in prima persona della questione, partecipando ai sopralluoghi insieme con i dirigenti scolastici degli istituti cittadini. L’urgenza più impellente era quella di trovare posto per la segreteria, aperta per la raccolta delle iscrizioni: in un primo momento si era pensato di allestirla nella palestra dell’istituto, che costituisce una struttura a parte rispetto al plesso principale, ma questa ipotesi era stata scartata per questioni logistiche. Un’altra sede possibile potrebbe essere l’ultimo piano delle scuole di via Kennedy, dove attualmente hanno sede solo due classi della scuola materna e che infatti potrebbe successivamente ospitare un intero corso del Fermi. Queste ipotesi dovranno essere valutate e approvate dalla dirigenza dell’istituto, che sarà chiamato successivamente a decidere sull’eventuale collocazione delle classi. La disponibilità c’è, fa sapere il sindaco Murgia, che rivela che dalla ricognizione effettuata negli istituti (la massima disponibilità è quella dei locali dell’istituto Segni, licei classico, scientifico e scienze umane) c’è spazio per ospitare tutte le classi dell’istituto tecnico, laboratori compresi. Se quindi davvero l’edificio del Fermi non dovesse tornare a essere agibile per l’inizio del prossimo anno scolastico - metà settembre -, non ci sarebbe nessun problema logistico per gli studenti, che potrebbero tranquillamente frequentare la scuola a pochi passi dalla sede abituale (poche centinaia di metri separano infatti il Fermi dalle sedi centrali del Segni). La soluzione è quindi a portata di mano, anche perché a Ozieri esiste (purtroppo) grande disponibilità di spazi, anche se più periferici. Se per esempio si volesse rendere disponibile l’intero ultimo piano della scuola di via Kennedy, basterebbe semplicemente spostare le classi nell’asilo della Gescal dove stanno terminando i lavori di ristrutturazione e sono già disponibili i fondi per rendere più accogliente il giardino. Altra soluzione è l’istituto scolastico di Chilivani, anch’esso da poco ristrutturato, anche se il trasferimento di intere classi dal centro cittadino al quartiere comporterebbe rilevanti spese di trasporto, ardue da sostenere per un ente locale. Vedasi quanto accaduto per esempio nel caso di Nughedu San Nicolò, dove dopo la chiusura della scuola elementare il Comune, non avendo ricevuto i promessi finanziamenti regionali per i servizi allo studio, ha dovuto per parecchio tempo sostenere a sue spese i costi del trasporto scolastico.

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