Navigare ai tempi dei Romani solo con l’aiuto delle stelle
PORTO TORRES. C'era il pubblico delle grandi occasioni per “Tra le stelle e il mare. Nutrire l’Impero”, conferenza che ha messo insieme i miti e le storie legate alle costellazioni della volta...
13 agosto 2017
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PORTO TORRES. C'era il pubblico delle grandi occasioni per “Tra le stelle e il mare. Nutrire l’Impero”, conferenza che ha messo insieme i miti e le storie legate alle costellazioni della volta celeste, punti-guida per la rotta delle navi che solcavano il Mare Nostrum, e i segreti di quelle navi. Duecento persone, molti i turisti, favoriti da un orario consono alla stagione, hanno potuto ammirare le bellezze e conoscere la storia delle Terme Centrali e della Domus di Orfeo prima di alzare lo sguardo in su, alla ricerca di miti e stelle. Prima, però, i figuranti dell’associazione “Sardinia Romana - Anticae Viae”, che ha collaborato col Polo Museale della Sardegna nell’organizzare l'evento, hanno incantato tutti con i racconti sulle navi dell’epoca imperiale che sfidavano il Mediterraneo per rifornire Roma. Così, i presenti hanno appreso i segreti delle stive, il ruolo della Sardegna al centro dei traffici commerciali, il tempo e la velocità con cui si copriva la tratta Turris Libisonis-Ostia - «48/50 ore viaggiando a 10/12 nodi secondo i calcoli»-, e i segreti della panificazione. Poi, introdotto dall’archeologa Elisa Cella, l'intervento di Gian Nicola Cabizza della Società astronomica turritana. «Il destino di questo museo è riuscire a passare in modo semplice contenuti complessi» ha detto Elisa Cella, «e l’archeologia sperimentale mette alla prova le interpretazioni fatte a posteriori dagli archeologi». Nel suo monologo Gian Nicola Cabizza, aiutandosi con un puntatore laser, ha mostrato le varie stelle e costellazioni illustrandone ruolo, vita e origine legata al mito, chiudendo con una suggestiva tesi su un ipotetico legame tra i miti d’età ellenistica e le figure mitologiche d’età nuragica.
Emanuele Fancellu
Emanuele Fancellu