La Nuova Sardegna

Sassari

Candelieri da record: in centomila per la "Faradda"

Il Corso invaso dalla folla
Il Corso invaso dalla folla

Gran folla per la Festha Manna di Sassari. Pioggia di fischi per il sindaco

15 agosto 2017
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SASSARI. La "Faradda" è un palcoscenico fatto di fede, tradizione, suggestione quello sul quale è andata in scena ieri sera, 14 agosto, la Festha Manna di Sassari. Ad assistere a uno degli spettacoli più attesi dell’anno c’erano oltre centomila persone stando ai primi calcoli. Fare una stima esatta in queste circostanze è davvero difficile ma nel percorso della faradda da piazza Castello – punto di partenza – e lungo tutto il Corso Vittorio Emanuele il colpo d’occhio era davvero impressionante: una fiumana di gente che occupava ogni angolo dell’acciottolato. Una lunga fiumana che ha atteso pazientemente il passaggio dei ceri. La processione è durata tante ore sino alla sua conclusione a Santa Maria di Betlem dove l'ultimo cero è entrato ben oltre la mezzanotte.

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Sicurezza.  Un imponente protocollo di sicurezza è stato disposto dopo i fatti di Torino. Ieri a Sassari tutto è filato liscio grazie all’ottimo presidio di forze dell’ordine e volontari. L’amministrazione comunale ha predisposto anche un piano sanitario che prevedeva la collocazione di dieci ambulanze sparse per la città: una postazione medica avanzata in piazza Sant’Antonio in grado di garantire assistenza a otto persone contemporaneamente e una medicalizzata in piazza Mazzotti. Più le motomediche pronte a spostarsi velocemente per i vicoli del centro storico qualora se ne fosse creata la necessità.

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Brindisi e fischi. Nel palazzo di città il rito del brindisi "A zent'anni". Quindi l'uscita del sindaco nel Corso. Fischi, applausi, insulti in sassarese  e poi strette di mano e richieste di selfie. E ancora fischi e nuovamente applausi e addirittura la nonnina di 102 anni che riesce ad attirare l’attenzione del primo cittadino dal lato della strada e gli sussurra all’orecchio «signor sindaco vada avanti». L’uscita di Nicola Sanna da Palazzo di Città è un mix di emozioni e di tensione per lui, la sua giunta e per chi deve garantire la sua incolumità in mezzo a una folla che urla e si agita.

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Stretti stretti dentro un cordone di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale il primo cittadino e la giunta si tuffano in mezzo alla gente pochi minuti prima delle 22. Quando la fascia tricolore compare sulla soglia del Civico l’accoglienza è rumorosa. I fischi si sentono e anche qualche insulto. «Buffone, vai a casa» urla qualcuno. «Nicola pensa alla città» gli fa eco qualcun’altro. Ma lui, alla quarta Faradda da primo cittadino, non si scompone e va avanti come gli ha suggerito la nonnina che ha voluto salutarlo.

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