La Nuova Sardegna

Sassari

Il Consorzio di Bonifica va a caccia dei morosi

di Barbara Mastino
Il Consorzio di Bonifica va a caccia dei morosi

Incassati 260mila euro ma il totale dei debiti ammonta a circa 2,5 milioni Approvato il bilancio dell’ente che chiude in attivo. Ridotti anche i costi

15 agosto 2017
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OZIERI. Un bilancio sempre gravato da pesi preesistenti, ma comunque con elementi positivi, quello del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna approvato nei giorni scorsi all’unanimità dall’assemblea dei consorziati e chiuso con un avanzo di poco più di 3 milioni e 500 mila euro. Gli elementi positivi sono in primo luogo il fatto che grazie a un’analisi costante e puntuale dei crediti relativi ai ruoli da esigere dovuti dai consorziati, per i quali sono stati inviati solleciti per più di 905mila euro, l’ente è riuscito a recuperare alla data di oggi 260 mila euro, cifra che si attende salga a 300 mila euro alla fine dell’anno (a fronte di un totale che ammonta a circa 2 milioni e mezzo di euro).

In alcuni casi di particolare morosità, inoltre, si è dovuto provvedere alla chiusura di alcune utenze. «E’ stato necessario individuare precisamente quali fossero le utenze da sollecitare - spiega il presidente Diego Pinna - e ottimizzare le capacità di ottenimento dei crediti: per questo si sono accresciute le professionalità e le competenze dell’ufficio Catasto, al fine di migliorare l’individuazione della base catastale».

Altra nota positiva è il contenimento dei costi, ottenuto in primo luogo con la riorganizzazione del lavoro del personale, sia di quello tecnico sia di quello addetto alle manutenzioni.

C’è stata anche una ottimizzazione degli impianti di sollevamento, che ha prodotto un risparmio di 121 mila e 500 euro, pari all’11.5 per cento rispetto all’anno precedente. Altra fonte di risparmio sarà, il trasferimento della sede nei locali ex Enaip di Chilivani, che saranno ristrutturati grazie a un finanziamento regionale (già richiesto) di 200 mila euro. Sollievo è arrivato anche dai contributi regionali, in particolare quelli rivolti a compensare la riduzione dei costi a carico dei consorziati: si tratta di 562 mila e 500 euro circa, che hanno consentito di ridurre i costi a carico degli agricoltori di 200 mila euro. Venendo alle note dolenti, sul bilancio pesa ancora la spada di Damocle del contenzioso Manfredi: «Ci siamo attivati per recuperare quei 2 milioni di euro anticipati - spiega il presidente Pinna - ma nello specifico ci auguriamo che sulla questione possa presto intervenire il Ministero per le Infrastrutture».

«Mi preme infine sottolineare - conclude Pinna- il perdurare del problema idrico, che ci ha portato a dover assumere provvedimenti drastici ma necessari. Auspico che prosegua la collaborazione dei consorziati, che con un po’ di sacrificio porterà risultati positivi per tutti».

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