La Nuova Sardegna

Sassari

Il “porta a porta” arriva a Prunizzedda

di Giovanni Bua
Il “porta a porta” arriva a Prunizzedda

Differenziata stabile sopra il 50 per cento. Addio ai cassonetti anche a San Francesco, Monte Bianchinu e Filigheddu

18 agosto 2017
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SASSARI. Continua inesorabile l’allargamento della raccolta porta a porta nel territorio comunale di Sassari. Con l’amministrazione sempre più convinta del fatto che l’unica via per aumentare in tempi ragionevoli la percentuale di differenziata sia quello di far “sparire” i cassonetti dalle strade, e passare al più costoso ma decisamente più efficace sistema casa per casa.

Un passaggio complesso, che Comune e Gesenu stanno portando avanti con una serie di varianti all’appalto (sono già sette), che hanno esteso il servizio di raccolta al centro storico, alle borgate e a varie zone della cinta urbana, con l’interessamento di popolosi quartieri come Sant’Orsola e Li Punti. Il tutto accompagnato da un articolato piano di comunicazione e da un inasprimento delle sanzioni per chi sgarra, con il controllo esercitato da polizia locale, barracelli, ecovolontari, coadiuvati dal sempre crescente numero di segnalazioni dai privati.

La posta in palio è d’altronde altissima, non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello più squisitamente economico, e un primo risultato è ormai consolidato: Sassari è ormai stabilmente sopra il 50 per cento (i dati di luglio parlano del 51,76%) e questo gli ha permesso di evitare il regime sanzionatorio più pesante da parte della Regione.

L’obiettivo rimane comunque il raggiungimento delle premialità, e il porta a porta integrale entro la fine del 2019.

In questa direzione di muove la delibera di giunta approvata lo scorso 7 agosto, su proposta dell’assessore Fabio Pinna, con la quale di dà mandato al dirigente del settore Ambiente del Comune, previa adeguata valutazione della fattibilità tecnico/economica, di disporre gli atti necessari per l'attuazione dell’estensione del servizio di raccolta “porta a porta” alle utenze domestiche dei residenti nella sona 2a che comprende Monte Furru, San Francesco e Filigheddu e alla 4A, quella di Prunizzedda e Monte Bianchinu.

Un assaggio, soprattutto per quanto riguarda il popoloso quartiere di Prunizzedda, di quello che sarà il futuro della gestione dei rifiuti in città, con sacchetti e mastelli che entrano dentro la cinta urbana e, si spera, nelle abitudini dei sassaresi. «è una rivoluzione culturale prima di tutto – ha sottolineato Fabio Pinna – e quella che sta crescendo, insieme alle percentuali di raccolta, è una solida cultura ambientale che più di tutto sta dando i suoi frutti».

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