Per la prima volta la riserva di pesca resta all’asciutto
di Francesco Squintu
Il Rio Butule di Ozieri si è disseccato: moria delle specie La società di gestione dovrà ripopolare Su Poju Nieddu
18 agosto 2017
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OZIERI. Che a memoria d’uomo non si ricordasse una stagione così calda e siccitosa ormai pare assodato ma sarà da capire quali saranno gli strascichi che fauna, flora e ambiente in generale, subiranno nel tempo. Una cartina di tornasole dell’eccezionalità dell’evento, nel territorio di Ozieri, è il rio Butule nella zona di Occhetta, un fiume gestito come riserva di pesca dalla locale società Logudorese Pesca e che è sempre stato un’oasi felice per il ripopolamento di tante specie ittiche, prima fra tutte la trota nelle varianti fario e iridea e addirittura negli anni passati con la macrostigma, specie endemica sarda.
Il quadro odierno è davvero desolante e di acqua neanche l’ombra. Il letto del fiume appare completamente all’asciutto da tempo e ovviamente non esistono più tutti quei pesci che davano modo alla riserva di crescere e rimanere attiva. Persino la grande ansa detta de “Su Poju Nieddu” che creava una riserva d’acqua naturale dove si rifugiavano i pesci per superare le alte temperature estive si è ridotta a una piccola pozza quasi priva di ossigeno e popolata solo da qualche anfibio. Con queste premesse, nell’attesa che le tanto sospirate piogge autunnali riportino l’acqua a scorrere nel letto del fiume, la Logudorese Pesca dovrà chiamare a raccolta i propri soci per predisporre l’annuale opera di ripopolamento con avannotti che si spera possano ambientarsi e ricostituire un ecosistema in equilibrio. Un fatto, quello accaduto al Rio Butule, che rappresenta la situazione di emergenza in cui si trova l’intero territorio.
«L’eccezionalità della stagione ci costringerà a intervenire sulla riserva con pesanti spese di ripopolamento rispetto a quelle sostenute gli anni passati per il solo rinforzo delle specie presenti - ha dichiarato uno dei soci della Logudorese - e la speranza è che si riesca a ottenere qualche fondo dagli enti preposti che ci aiuti economicamente. Abbiamo sempre tenuto viva la riserva del Rio Butule ma vederla ridotta completamente a secco è una desolazione per tutti e i nostri sforzi per riportarla in vita saranno uno dei primi obiettivi che ci poniamo».
Il quadro odierno è davvero desolante e di acqua neanche l’ombra. Il letto del fiume appare completamente all’asciutto da tempo e ovviamente non esistono più tutti quei pesci che davano modo alla riserva di crescere e rimanere attiva. Persino la grande ansa detta de “Su Poju Nieddu” che creava una riserva d’acqua naturale dove si rifugiavano i pesci per superare le alte temperature estive si è ridotta a una piccola pozza quasi priva di ossigeno e popolata solo da qualche anfibio. Con queste premesse, nell’attesa che le tanto sospirate piogge autunnali riportino l’acqua a scorrere nel letto del fiume, la Logudorese Pesca dovrà chiamare a raccolta i propri soci per predisporre l’annuale opera di ripopolamento con avannotti che si spera possano ambientarsi e ricostituire un ecosistema in equilibrio. Un fatto, quello accaduto al Rio Butule, che rappresenta la situazione di emergenza in cui si trova l’intero territorio.
«L’eccezionalità della stagione ci costringerà a intervenire sulla riserva con pesanti spese di ripopolamento rispetto a quelle sostenute gli anni passati per il solo rinforzo delle specie presenti - ha dichiarato uno dei soci della Logudorese - e la speranza è che si riesca a ottenere qualche fondo dagli enti preposti che ci aiuti economicamente. Abbiamo sempre tenuto viva la riserva del Rio Butule ma vederla ridotta completamente a secco è una desolazione per tutti e i nostri sforzi per riportarla in vita saranno uno dei primi obiettivi che ci poniamo».