La Nuova Sardegna

Sassari

parcheggio riservato occupato 

Raccolta di sangue bloccata da un’auto

PORTO TORRES. Una automobile in divieto di sosta nel parcheggio riservato all’autoemoteca dell’Associazione volontari del sangue, dalle 7 alle 12 di venerdì e sabato, ha ritardato ieri mattina di...

19 agosto 2017
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PORTO TORRES. Una automobile in divieto di sosta nel parcheggio riservato all’autoemoteca dell’Associazione volontari del sangue, dalle 7 alle 12 di venerdì e sabato, ha ritardato ieri mattina di quasi due ore la raccolta di sangue settimanale. Il problema si è comunque verificato in altre occasioni da quando la sede locale di via Azuni è chiusa per problemi strutturali, nonostante la giunta comunale abbia deliberato da oltre un anno un atto di indirizzo finalizzato alla concessione pluriennale dello stabile di via Azuni alla sezione dell’Avis.

«Questi inconvenienti accadono da quando organizziamo la raccolta di sangue con l’autoemoteca – dice il presidente Avis, Roberto Marginesu –, dove è necessario trovare parcheggio di fronte alla sede, e molti donatori che sono arrivati alle 7,30 non hanno potuto donare: qualcuno ha aspettato una ora e mezza per la donazione di sangue e questi ritardi non sarebbero accaduti se l’amministrazione comunale ci avesse finalmente autorizzato a fare i lavori necessari, a nostre spese, per rendere operativa la sede».

Sono circa due anni infatti che l’Avis non può più svolgere la raccolta nella palazzina, in quanto manca l’accreditamento a livello regionale, e di questo fatto ne erano a conoscenza sia la precedente amministrazione sia quella attuale, perché l’edificio di proprietà comunale è obsoleto e non sono a norma impianti elettrico e idraulico. Mancano il servizio igienico per portatori di handicap e non sono mai state abbattute le barriere architettoniche, ma l’amministrazione non ha mai dato l’autorizzazione ad intervenire come associazione, e a proprie spese, per effettuare tutti i lavori ed evitare così la potenziale chiusura del servizio. «La volontà è quella di stipulare un contratto di comodato d’uso mai sottoscritto prima d’ora – aveva detto un anno fa il sindaco Sean Wheeler -, nonostante lo stabile venga utilizzato addirittura dalla metà degli anni Novanta, e gli indirizzi prevedono l’utilizzo della struttura per ben dieci anni in modo che i volontari possano programmare le attività dell’associazione: in cambio l’Avis, come da propria proposta, dovrà impegnarsi ad effettuare tutte le manutenzioni sull’edificio per garantirne la piena agibilità». (g.m.)

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