La Nuova Sardegna

Sassari

Rogo doloso nella notte incendiata una Mercedes

di Gavino Masia
Rogo doloso nella notte incendiata una Mercedes

Le fiamme alle 2.40 di notte a pochi metri dall’auditorium di San Gavino Sono oltre sessanta gli attentati ai danni di auto negli ultimi tre anni

20 agosto 2017
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PORTO TORRES. Fiamme dolose di mezza estate ieri alle 2 e 40 di mattina in via Rossini – a pochi metri dell’Auditorium di San Gavino – che hanno distrutto completamente la parte anteriore di una Mercedes station wagon vecchio modello e coinvolto la parte posteriore di una Civic Honda 1400 a benzina parcheggiata vicino.

L’auto appartiene ad un cuoco siciliano, 53 anni, imbarcato sulle navi della compagnia italiana di navigazione Tirrenia e residente in un appartamento in affitto della stessa via. Ad avvertire i carabinieri – che stavano effettuando un normale giro di controllo nel quartiere di Monte Agellu – è stato un meccanico che abita in via Rossini e che si trovava già in strada dopo aver sentito gli scoppi dei pneumatici anteriori della Mercedes. I vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres sono intervenuti immediatamente per spegnere le fiamme sulla Mercedes e nel cofano della Civic Honda.

Non è stato trovato nessun innesco vicino alla station wagon, ma è forte il sospetto della natura dolosa delle fiamme, con gli inquirenti che stanno svolgendo le indagini per capire se esistano motivi di ritorsione nei confronti del marittimo proprietario della Mercedes o altri tipi di moventi finora sconosciuti. Lo scoppio delle gomme e le sirene dei carabinieri e dei vigili del fuoco hanno svegliato tutto il vicinato, che si è riversato sulla strada per capire costa stesse accadendo.

La banda della diavolina sembra dunque essere tornata a colpire a distanza di qualche mese dall’ultimo tentativo di attentato. L’ultima notte di fiamme aveva interessato una Passat Station Wagon di proprietà di un maresciallo dell’esercito, in via Lussu, completamente distrutta nella parte anteriore. Qualche giorno prima, invece, solo l’intervento provvidenziale della proprietaria di una Opel Astra nuova, parcheggiata in via Buonarotti, aveva impedito che la stessa andasse distrutta.

Attentati incendiari a danni di auto che in tre anni hanno superato anche le 60 unità e che hanno creato parecchia apprensione tra i cittadini che vivono nei vari quartieri. Gli autori di quattro attentati incendiari erano stati scoperti il mese scorso dai carabinieri, al comando del capitano Mastrolia, durante le indagini su maltrattamenti in famiglia. Ma si trattava di una serie di dispetti pesanti messi in atto da un dipendente della zona industriale (agli arresti domiciliari) e da un complice (denunciato a piede libero) contro gli amici della ex compagna che lo aveva allontanato.

Per tutti gli altri attentati mancano i colpevoli e soprattutto quei controlli notturni previsti da diverso tempo e finora mai attuati.

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