La Nuova Sardegna

Sassari

Svaligiata la cassaforte delle offerte

di Nadia Cossu
Svaligiata la cassaforte delle offerte

I ladri hanno scardinato un armadio blindato in sacrestia e hanno portato via duemila euro. L’amarezza della borgata 

20 agosto 2017
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SASSARI. Duemila euro in contanti, i soldi raccolti in alcuni mesi grazie alla generosità dei fedeli che seguono le funzioni religiose nella loro parrocchia. Soldi che sono però spariti durante la notte tra il 15 e il 16 agosto.

A esser presa di mira da ladri che non hanno avuto alcuno scrupolo a introdursi in un luogo di culto è la chiesa di San Giovanni, nella omonima borgata di Sassari. L’episodio risale alla notte tra il 15 e il 16 agosto quando qualcuno (che molto probabilmente sapeva dove andare a cercare) ha scardinato l’armadio blindato all’interno della sacrestia e si è impossessato di una cifra che secondo una prima stima si aggirerebbe intorno ai duemila euro. A fare la triste scoperta, la mattina successiva, è stato il parroco don Piero Bussu. «Ho visto che c’era un grande caos in sacrestia e poi mi sono accorto che avevano aperto l’armadio». Il ladro (anche se al momento non si sa se abbia agito una persona da sola o se ci fossero altri complici) ha portato via solo i soldi. L’arredo liturgico è rimasto intatto proprio perché – è evidente – ciò che interessava ai malviventi erano i contanti.

La chiesa di San Giovanni apre tutti i giorni, non è da escludere che chi ha rubato le offerte abbia osservato movimenti e spostamenti in parrocchia già da settimane prima. «Purtroppo non è un episodio isolato – spiega don Bussu – già altre volte durante l’anno sono stati rubati i soldi delle offerte. Ma è successo anche in altre chiese di Sassari, non soltanto qui». Il parroco ha presentato una denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini per riuscire a identificare gli autori del furto. Un compito sicuramente non facile considerato che non esiste un sistema di videosorveglianza. Senza contare il fatto che si sta parlando di una chiesa di “periferia”. San Giovanni è una frazione distante alcuni chilometri dalla città e la zona intorno alla parrocchia non è quindi particolarmente affollata. Ecco perché chi ha agito nella notte di Ferragosto non ha avuto né fretta né timore.

La pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile di Sassari dopo la denuncia del parroco è andata sul posto insieme ai tecnici dell’Arma che hanno fatto un sopralluogo per verificare l’eventuale presenza di tracce o impronte. Al momento, però, le indagini sono in corso.

Amarezza e tristezza tra i residenti di San Giovanni che hanno manifestato la loro solidarietà a don Bussu. Il parroco non è ottimista su un eventuale restituzione dei soldi e per questo non ha lanciato appelli: «È inutile, cadrebbero nel vuoto».

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