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All’Antiquarium i segreti del pesce nell’antichità
PORTO TORRES“Putrido” per Platone, “squisito” per Plinio il Vecchio, “costosa poltiglia di pesci guasti” per Seneca. E’ il garum, uno dei condimenti più diffusi e preziosi dell’antica Roma. Le navi...
21 agosto 2017
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PORTO TORRES
“Putrido” per Platone, “squisito” per Plinio il Vecchio, “costosa poltiglia di pesci guasti” per Seneca. E’ il garum, uno dei condimenti più diffusi e preziosi dell’antica Roma. Le navi con le anfore colme di garum hanno solcato il Mediterraneo per arrivare sulle tavole dei romani, che lo usavano in ogni occasione. Ma come una salsa di pesce, potenzialmente nauseabonda, ha conquistato i palati dei cittadini dell’Impero? Lo si scoprirà mercoledì dalle 20 all’Antiquarium Turritano coi rievocatori dell’associazione Sardinia Romana - Anticae Viae in "Non solo garum. La lavorazione e il commercio del pesce dall’età romana ai nostri giorni". Partendo dall’antico ricettario di Apicio se ne conosceranno usi e segreti. Si maneggerà l’attrezzatura da pesca di età romana, poi si passerà a preparare il garum affrontando tutte le fasi di lavorazione, muovendosi tra spezie, ricette e approfondimenti su dosi e unità di misura; si mescolerà e filtrerà la salsa per arrivare a estrarla dopo la fermentazione sotto sale. Dalle 21, poi, tre voci si alterneranno nel racconto della storia millenaria dell’alimento cardine della dieta mediterranea: il pesce. Interverranno gli specialisti del MUT e del Museo del Porto di Porto Torres: con Gabriele Carenti, Salvatore Rubino e Lorenzo Nuvoli si ripercorreranno gli aspetti storici e culturali legati all’evoluzione delle tecniche di pesca, conservazione e commercio attestati in Sardegna a cavallo di tre millenni; saranno illustrate le testimonianze del territorio con i metodi propri dell’indagine archeozoologica, biologica e antropologica partendo dai ricettari di età romana, dai depositi archeologici e dalle antiche tonnare, per poi concludere il viaggio nelle industrie per la lavorazione del pesce azzurro di Stintino e Porto Torres. . Emanuele Fancellu
“Putrido” per Platone, “squisito” per Plinio il Vecchio, “costosa poltiglia di pesci guasti” per Seneca. E’ il garum, uno dei condimenti più diffusi e preziosi dell’antica Roma. Le navi con le anfore colme di garum hanno solcato il Mediterraneo per arrivare sulle tavole dei romani, che lo usavano in ogni occasione. Ma come una salsa di pesce, potenzialmente nauseabonda, ha conquistato i palati dei cittadini dell’Impero? Lo si scoprirà mercoledì dalle 20 all’Antiquarium Turritano coi rievocatori dell’associazione Sardinia Romana - Anticae Viae in "Non solo garum. La lavorazione e il commercio del pesce dall’età romana ai nostri giorni". Partendo dall’antico ricettario di Apicio se ne conosceranno usi e segreti. Si maneggerà l’attrezzatura da pesca di età romana, poi si passerà a preparare il garum affrontando tutte le fasi di lavorazione, muovendosi tra spezie, ricette e approfondimenti su dosi e unità di misura; si mescolerà e filtrerà la salsa per arrivare a estrarla dopo la fermentazione sotto sale. Dalle 21, poi, tre voci si alterneranno nel racconto della storia millenaria dell’alimento cardine della dieta mediterranea: il pesce. Interverranno gli specialisti del MUT e del Museo del Porto di Porto Torres: con Gabriele Carenti, Salvatore Rubino e Lorenzo Nuvoli si ripercorreranno gli aspetti storici e culturali legati all’evoluzione delle tecniche di pesca, conservazione e commercio attestati in Sardegna a cavallo di tre millenni; saranno illustrate le testimonianze del territorio con i metodi propri dell’indagine archeozoologica, biologica e antropologica partendo dai ricettari di età romana, dai depositi archeologici e dalle antiche tonnare, per poi concludere il viaggio nelle industrie per la lavorazione del pesce azzurro di Stintino e Porto Torres. . Emanuele Fancellu
