La Nuova Sardegna

Sassari

Multisala, il grande cinema torna in città

di Giovanni Bua
Multisala, il grande cinema torna in città

Quasi conclusi i lavori al Moderno, entro l’inizio di ottobre l’inaugurazione del “quattro schermi” da 500 posti

25 agosto 2017
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SASSARI. Il cinema torna in città. E lo fa dove batte il suo stanco cuore. Dovranno aspettare ancora un mese i sassaresi per accomodarsi nelle poltrone dell’attesa multisala. Ma il più è fatto e il patron del progetto, l’imprenditore cagliaritano Alessandro Murtas, assicura che al massimo entro i primi giorni di ottobre le vecchie mura del cinema Moderno si riempiranno di nuovo di suoni e vita. I lavori, che da otto mesi vanno avanti in viale Umberto sono infatti praticamente conclusi, e a causare l’accettabile ritardo sono state alcune piccole varianti in corso d’opera, che hanno fatto slittare la consegna definitiva, inizialmente prevista per l’ultima settimana di agosto.

«Abbiamo deciso – spiega l’amministratore della “Moderno srl” – di apportare alcune migliorie, sedie diverse e più comode, diversi arredi. Vista la taglia medio-piccola della struttura rispetto ai classici multisala abbiamo deciso di puntare su un ambiente più accogliente e raffinato».

Ma c’è di più: «Abbiamo colto al volo – spiega Murtas – la grande opportunità che ci ha dato il Comune di attrezzare l’area antistante l’ingresso, riqualificandola. Provvederemo dunque a ripavimentarla e a “integrarla”. Tutto questo, complice l’estate, ha creato qualche ritardo nell’approvvigionamento dei materiali. E abbiamo prorogato di un mese la durata del cantiere. Ma siamo pienamente soddisfatti del risultato. Abbiamo davanti settembre per chiudere i lavori e avere il via libera dalla commissione spettacolo, e al massimo entro l’inizio di ottobre faremo la prima proiezione».

Una vera boccata d’ossigeno per una città che cresce generazioni che non sanno più come sia fatto un cinema, basti citare le ultime due chiusure: l’Ariston nel 2011 e il Quattro Colonne nel 2013, per non parlare di Astra, Smeraldo, Rex e Ferroviario. E che ora potrà riaccomodarsi nelle ultracomode poltroncine di ultima generazione e mettere finalmente piede nel presente, varcando l’ingresso di una fino ad ora sconosciuta multisala.

Ad accoglierla il vecchio Moderno di viale Umberto, chiuso dall’aprile del 2016 per prepararsi ad ospitare quattro schermi, una sala da 240 posti, una da 130 spettatori e due da 65, che già si candidano a rassegne e cinema d’essai. Tutta farina dell’energia, e si spera del fiuto, di Alessandro Murtas, 55 anni, amministratore della “Moderno srl”, presidente dell’Anec Sardegna (Associazione nazionale esercenti cinema) e gestore già di alcune sale a Cagliari e in altri centri dell’isola oltre che distributore cinematografico.

Un imprenditore, gestore, distributore ma anche impresario teatrale e televisivo, che ha deciso di far le cose per bene, avvalendosi della consulenza artistica di Sante Maurizi e dando le chiavi del suo progetto a un pool di professionisti tra i più accreditati nell’Isola nel recupero e la valorizzazione di “vecchie signore” come lo storico edificio di viale Umberto.

E Sandro Roggio e Gigi Gavini, insieme agli architetti Gianvito Passaghe, Sergio Bionda e Angelo Obino, non hanno deluso le attese, usando, liberando e riscoprendo gli spazi, e dando corpo a una struttura che si candida a diventare ben di più che un “semplice” cinema, anche grazie al suo grande foyer multifunzionale, e all’apertura del dimenticato sottopiano che affaccia su via Adelasia. «Siamo felici di riportare il cinema in città - ha detto Alessandro Murtas - e di farlo nel centro cittadino e non in periferia. Quello che stiamo realizzando non sarà solo un cinema multisala ma un luogo di riferimento culturale per tutta la città».

E qui si intuisce qual è la vera scommessa di cui l’imprenditore cagliaritano, e con lui l’amministrazione comunale, si fa carico, mettendo in campo un intervento, e dunque un investimento, decisamente più oneroso rispetto al tirare su l’ennesimo scatolone in zona industriale: il rilancio tout court della città murata. Con la speranza che sia abbastanza per far ripartire il suo storico e stanco cuore.

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