La Nuova Sardegna

Sassari

Stop e strisce fantasma, strade trappola

di Nadia Cossu
Stop e strisce fantasma, strade trappola

Automobilisti e pedoni ogni giorno in pericolo tra attraversamenti pedonali cancellati e rotatorie da ritinteggiare

26 agosto 2017
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SASSARI. Tentare di “ridisegnare” (è proprio il caso di dire) la mappa delle vie cittadine che avrebbero bisogno di un remake, implicherebbe un dispendio di tempo esorbitante. Si fa prima a scrivere che l’ottanta per cento delle strade di Sassari ha urgente bisogno di un ritocco della segnaletica orizzontale. E non certo per una questione di immagine ma perché ne va dell’incolumità delle persone. Siano esse pedoni, automobilisti, ciclisti o motociclisti. Perché il pericolo esiste per chiunque si trovi a passare ad esempio in via Roma, in via Carlo Felice, in via Zanfarino o in via Chironi. Per non parlare di via Predda Niedda. Almeno una volta al giorno un automobilista o un motociclista è costretto a inchiodare perché si trova improvvisamente davanti alla ruota una persona che attraversa la strada. E magari protesta anche, convinto che il pedone sia nel torto. In realtà non è così, il fatto è che le strisce pedonali ci sono ma non si vedono.

È sufficiente farsi un giro partendo magari da piazzale Segni e scendere verso via Chironi, via Carlo Felice, via Zanfarino e via Roma, per restare nel centro della città. Tra rotatorie e attraversamenti pedonali è un vero disastro. La tinta bianca in alcuni tratti è appena “percettibile”, in altri è proprio inesistente. Cancellata dalle gomme di auto, camion e moto. E la cosa si complica nelle ore notturne quando è impossibile vedere anche solo ciò che resta delle strisce pedonali.

La situazione non cambia nemmeno nei punti nevralgici, quelli dove il traffico è più intenso e dove c’è anche un maggiore flusso di pedoni. È ad esempio inaccettabile che tutto ciò accada di fronte allo storico museo Sanna di via Roma. O vicino al palazzo di giustizia, zona tra le più trafficate della città. Dove, per dire il vero, c’è anche di peggio. La segnaletica orizzontale dello stop all’incrocio tra via Roma e via Mazzini non esiste quasi più. E questo implica un rischio elevatissimo di incidenti perché gli automobilisti non si fermano e, come più volte è successo e continua a succedere, finiscono per scontrarsi con le macchine che salgono proprio da via Mazzini. Le stesse che, svoltando subito a destra, rischiano di investire i pedoni perché in prossimità dell’incrocio c’è un attraversamento pedonale invisibile.

Il quadro non migliora in via Zanfarino dove neppure vicino alla sede dell’Università sono state ritinteggiate le strisce pedonali.

Poi c’è l’altro pericolo: le rotatorie. Perché se è vero che il percorso da fare sulle rotonde dovrebbe ormai essere cosa risaputa, è altrettanto vero che in strada bisogna sempre fare i conti con i distratti e quindi i triangoli della precedenza in diverse zone avrebbero bisogno di un ritocco. In via Carlo Felice, ad esempio (strada peraltro già “martoriata” dalle voragini) ma anche nelle rotatorie di Predda Niedda, partendo dal cimitero per arrivare fino ai centri commerciali.

Dovrebbe essere davvero una delle priorità degli amministratori comunali.

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