La Nuova Sardegna

Sassari

Pesca e storia, dai romani ai fratelli Fara

Nel palazzo di Re Barbaro studiosi e appassionati a confronto: patto di collaborazione tra musei

30 agosto 2017
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PORTO TORRES. Il garum e i suoi segreti hanno monopolizzato l’attenzione nella prima parte dell’incontro “Non solo garum: la lavorazione e il commercio del pesce dall’età romana ai nostri giorni”, organizzato nel piazzale esterno di Palazzo di Re Barbaro nell’ambito del ciclo “Musei di Storie - Cibo” del Polo Museale della Sardegna. L’evento è stato però denso di significati: in particolare, ha sancito una sorta di patto di collaborazione e alleanza tra il Museo Nazionale Antiquarium Turritano, il Museo del Porto di Porto Torres ed il MUT - Museo della Tonnara di Stintino. Introdotti dal funzionario del Polo Museale Elisa Cella, i tre specialisti Gabriele Carenti, Salvatore Rubino e Lorenzo Nuvoli hanno poi ripercorso aspetti storici e culturali legati all’evoluzione delle tecniche di pesca, conservazione e commercio in Sardegna. Gabriele Carenti, parlando degli apporti dell’archeozoologia alla ricerca, ha approfondito i casi di alcuni contesti di scavo archeologico a Sant’Antioco in cui sono stati rinvenuti resti di minuscole ossa di pesce. Quindi, Salvatore Rubino si è soffermato sul tema delle tonnare in Sardegna: in particolare, «al Nord quella più importante era alle Saline». Lo studioso ha spiegato l’evoluzione della tonnara delle Saline, il ruolo del rais, il periodo di picco del pescato nel corso dell'Ottocento, la presenza di caseggiati e la lavorazione in loco fino all’abbandono. Infine, Lorenzo Nuvoli, capace di ammaliare i presenti con la storia dello stabilimento Fara, dalla nascita nel 1927 al trasferimento a Porto Torres quando il pescato è cresciuto a inizio anni Trenta, specificando mansioni lavorative di uomini e donne, periodi di lavoro, espansione dell’azienda, giunta ad avere almeno undici pescherecci e capace di imbottigliare la birra “Cervisia”, le tecniche di pesca e di conservazione fino all’epilogo di una delle più importanti avventure imprenditoriali portate avanti in città.

Emanuele Fancellu

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