La Nuova Sardegna

Sassari

Degrado in via Falcone-Borsellino 

Plastica, laterizi, rifiuti la discarica cresce sempre

Plastica, laterizi, rifiuti la discarica cresce sempre

PORTO TORRES. Chissà, se mentre scaricano secchi di scarti o lanciano le buste d'immondizia ai margini della carreggiata di via Falcone-Borsellino gli irriducibili avversari della raccolta...

31 agosto 2017
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PORTO TORRES. Chissà, se mentre scaricano secchi di scarti o lanciano le buste d'immondizia ai margini della carreggiata di via Falcone-Borsellino gli irriducibili avversari della raccolta differenziata e dell’ecocentro pensano alla figura di quei due eroi trucidati dalla mafia. Chissà se pensano all’oltraggio che fanno loro e a tutta Porto Torres, costretta a vedersi sempre più sporca, sempre più terra di nessuno, sempre più immensa discarica a cielo aperto. È così, non si può definire in altro modo via Falcone-Borsellino, una strada che unisce la “bretella” al Villaggio Verde e alla 167, zone densamente popolate e sedi di frequentati supermercati, pizzerie, bar. Il tour dell’immondizia inizia proprio dall’incrocio con la bretella, dove tra le siepi bruciate dal sole e frammiste a ciò che resta dei blocchi di calcare che un tempo costituivano le mura del “cimitero dei vivi” si trova subito un cartello stradale.

Qualche metro ancora - ovviamente non lindo, ma ricoperto di vari bicchieri di plastica, lattine e buste varie - ed ecco un seggiolone per bimbi, quanto resta di sedie in plastica e forse di un piano cottura. L’erba secca non riesce a nascondere alla vista pneumatici consunti, sedie in plastica - già segnalate in passato -, bottiglie di plastica, ma fra gli arbusti ecco emergere un secchio con piastrelle circondato da vari attrezzi ancora in plastica. Ancora qualche passo ed arriva la distesa di avanzi di lavori edili che si potrebbero tranquillamente conferire all'ecocentro. Sullo sfondo, una gran quantità di resti di piante misti a terra, potenziale anima di incendi proprio dentro la città. La transenna per accedere alla strada laterale - perché l’area è pronta per essere edificata - giace riversa a terra, ma il tour prosegue: poco oltre bustoni neri e letti di lattine di birra. Insomma, di tutto un po’, in una strada che di sera diventa terra di nessuno, scarsamente illuminata e senza alcun controllo. Il tutto dentro Porto Torres, non nelle campagne a chilometri di distanza.

Emanuele Fancellu

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