La Nuova Sardegna

Sassari

Sindaci del Goceano contestano Regione e società Abbanoa

Sindaci del Goceano contestano Regione e società Abbanoa

BOTTIDDA. Con una mozione presentata al presidente Pigliaru e alla giunta regionale, ventitré consiglieri regionali hanno messo l’accento sulle questioni relative alla legittimità del gestore del...

01 settembre 2017
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BOTTIDDA. Con una mozione presentata al presidente Pigliaru e alla giunta regionale, ventitré consiglieri regionali hanno messo l’accento sulle questioni relative alla legittimità del gestore del servizio idrico Abbanoa. Il primo firmatario Antonio Gaia, dei Cristiani popolari socialisti, ne ha parlato di recente a Bottidda nell’assemblea organizzata dai consiglieri firmatari. All’incontro erano presenti il sindaco di Bottidda e capogruppo di Art.1-Sdp Daniele Cocco, Roberto Deriu (Pd), Domenico Gallus (Psd’Az) e i sindaci dei comuni di Anela, Benetutti, Bultei, Burgos, Esporlatu, San Vero Milis e Santu Lussurgiu. I firmatari della mozione hanno sottoscritto una richiesta di parere sulla vicenda riguardante i pareri espressi dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) e dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) in relazione all'affidamento ad Abbanoa del servizio idrico integrato in Sardegna. «In seguito – ha spiegato Cocco – l’Anac ha comunicato l’avvio del procedimento di vigilanza nei confronti dell’ente di governo dell’ambito della Sardegna (Egas) per accertare il rispetto della normativa europea». L’autorità garante ha ritenuto che l’Egas non può esercitare il controllo su Abbanoa. La richiesta avanzata da un terzo dei consiglieri è quindi di attivare immediatamente tutti gli strumenti necessari per risolvere le cause di illegittimità che coinvolgono l’affidamento della gestione del servizio idrico. Ma c’è dell'altro: all’assemblea si è parlato anche della legge 4 che dovrà portare al superamento dell’ambito unico della gestione di Abbanoa dei Comuni che ancora non hanno aderito e che tramite una proposta di legge, avanzata da Daniele Cocco, dovrebbero avere la garanzia della possibilità di continuare ad agire in autonomia. «La Sardegna ha il triste primato del costo del servizio tra i più alti d’Italia con una rete di distribuzione che perde per strada il 56 per cento dell’acqua», hanno concluso i consiglieri.

Elena Corveddu

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