La Nuova Sardegna

Sassari

Stagione boom negli alberghi di Alghero e Stintino: aI “top” svedesi e inglesi

di Giovanni Bua
Stagione boom negli alberghi di Alghero e Stintino: aI “top” svedesi e inglesi

Circa due milioni le presenze annue con indici di occupazione tra l’84 e l’85%. I cittadini del Regno Unito spendono più di tutti. I più “tirchi” sono i tedeschi

02 settembre 2017
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SASSARI. I più numerosi? Italiani e svedesi. I più spendaccioni? Gli inglesi. I più tirchi? I tedeschi. I più contenti: gli albergatori. Mette il turbo la stagione 2017. E, dopo un maggio-giugno in chiaroscuro, piazza la zampata, facendo dimenticare il solito problema della “radicalizzazione” dell’alta stagione. Che si è talmente radicalizzata da rimettere a posto i conti.

Un boom già ben visibile a chi ha dovuto fare a spallate nelle spiagge e nelle strade di Alghero e Stintino nei giorni di canicola agostana. Certificato però ora da numeri ufficiali: quelli della Federalberghi Confcommercio della provincia di Sassari. “Bianchi”, liberi cioè dell’enorme mole del nero delle seconde case che continua a sfuggire da tasse e statistiche.

Secondo l’associazione che iscrive 94 tra le 110 attività alberghiere del territorio l’indice di occupazione del mese di luglio è infatti balzato dall’80,46% del 2016 all’ 84,13 di quest’anno, con Alghero che continua a ritoccare verso l’alto passando dall’83,15 all’ 84,90 e il resto della provincia che mette il turbo schizzando dal 75,34 all’85,09. In numeri assoluti a luglio le presenze registrate ad Alghero da mercati internazionali sono state 59.703, nel resto della provincia 21.229. Il mercato interno italiano ha sempre il peso specifico relativo maggiore, e totalizza ad Alghero 34.290 presenze, mentre nel Golfo dell’Asinara 20.210 presenze. Gli arrivi nazionali sono stati 8.261 di cui 4.017 ad Alghero e 4.139 nel resto della provincia, mentre gli arrivi d’oltralpe sono stati 12.427, di cui 7.941 ad Alghero e 4.436 nel resto dell’area.

Ma il centro studi dell’associazione, presieduta da Stefano Visconti, non si è fermato qui, mettendo in piedi un studio inedito sulla conformazione della platea di turisti e sul loro apporto “qualitativo” alle casse delle strutture recettive isolane. E le sorprese non mancano.

A fare la parte del leone come presenze sono prevalentemente gli europei, con Germania, Svezia, Francia, Regno Unito e Spagna a guidare il gruppo, preceduti comunque, come sempre a buona distanza, dal mercato italiano. Ad Alghero – che mette insieme circa 1.100.000 presenze annue sui circa 2 milioni dell’intera provincia sassarese, il primo mercato, tra quelli internazionali, è di gran lunga lo svedese con circa 150mila presenze all’anno, seguito da Regno Unito (95mila), Germania (93mila), Francia (60mila) e Spagna (40mila). Tutti comunque mercati messi in fila dai turisti nostrani, ancora stabilmente sopra le 300mila presenze annue.

Ma non sono certo gli italiani a mettere più volentieri mano al portafoglio. Prendendo spunto da uno studio effettuato da Banca d’Italia i più spendaccioni risultano infatti i turisti del Regno Unito, con una spesa pro capite media giornaliera sul territorio durante la vacanza di 123,23 euro, poi la Svezia, con 116 euro, l’Italia con 112,98, la Francia con 100,08, la Spagna con 104,84 euro e, con una certa delusione, i non certo poveri tedeschi che però qui spendono davvero poco: solo 86,23 euro secondo le statistiche.



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