La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri di nuovo in piazza «Difendiamo l’ospedale»

di Barbara Mastino
Ozieri di nuovo in piazza «Difendiamo l’ospedale»

In prima linea a Cagliari il comitato che chiede la classificazione di primo livello «Il 7 dobbiamo esserci tutti per dire no alla riforma che creerebbe un deserto»

03 settembre 2017
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OZIERI. Riparte la mobilitazione anche a Ozieri in vista dell’inizio delle discussioni sulla riforma sanitaria che partiranno la prossima settimana in consiglio regionale. La riforma piace a pochi – è di qualche giorno fa la bocciatura anche da parte del Consiglio delle autonomie locali – e per questo la Rete sarda difesa sanità pubblica ha organizzato per giovedì 7 settembre una manifestazione di protesta a Cagliari alla quale prenderà parte anche il comitato Salviamo l’Ospedale di Ozieri, in prima linea nella protesta e nella proposta di ottenere per l’ospedale unico Ozieri-Alghero la classificazione di primo livello.

Il comitato Salviamo l’Ospedale chiama quindi alla mobilitazione tutti i cittadini del territorio, le associazioni e i sindacati, nonché i rappresentanti istituzionali richiedendo la convocazione ufficiale dei consigli comunali a Cagliari nel corso della manifestazione. L’obiettivo, dicono dal comitato, è quello di «portare avanti le ragioni della contrarietà a una riforma sanitaria che ancora una volta penalizza il nostro territorio, che taglia dove c’è già poco e lascia gli sprechi dove già abbondano». «Ci siamo uniti allo sciopero dei sindacati il 6 luglio a Cagliari, ci siamo uniti alla protesta dei sindaci il 28 luglio a Ozieri e ora a scendere in piazza tocca ai cittadini, sempre più danneggiati da scelte sanitarie che tengono conto solo dei numeri e non delle necessità. Non è possibile continuare a impoverire i servizi in aree già fortemente interessate dallo spopolamento: in questo modo il segnale è chiaro a tutti: andate via, lasciate i paesi. Un ulteriore messaggio dannoso per i territori, inviato dalla giunta con la proposta di riordino della rete ospedaliera, è l’ invito ai medici: non andate a lavorare in periferia, ci saranno sempre meno posti disponibili, nessuna prospettiva futura». Contro questa situazione si batte il comitato, che constata amaramente come «negli emendamenti proposti nulla è stato recepito tra quelli dedicati al presidio “Antonio Segni”, per cui il rischio che vengano approvati tutti i tagli originariamente proposti è forte. Se la legge diverrà esecutiva – proseguono – sarà troppo tardi e resteranno solo i rimpianti per non aver tutelato come si deve una realtà fondamentale per tutto il territorio del distretto di Ozieri che, giova ricordare, è grande 1/3 dell’intera provincia». Nel mirino ci sono il presidente Pigliaru e l’assessore alla Sanità Arru che, secondo il comitato, «hanno dimostrato di non riuscire a governare la sanità puntando solamente ai tagli anziché al miglioramento dell’esistente. Nessun miglioramento nelle liste di attesa, nessun miglioramento nei servizi al cittadino, costretto a riversarsi nei Pronto soccorso sempre più intasati, in reparti dei grandi ospedali oramai saturi per via dei tagli ai posti letto delle aree periferiche. Noi non siamo affatto convinti che questa sia la strada giusta». Chi volesse partecipare alla manifestazione del 7 settembre può mandare un messaggio whatsapp o telefonare al numero 347 6635019.

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