La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, recuperata in un cortile l’arma usata per la tentata rapina

di Gianni Olandi

La pistola era stata lanciata nel giardino interno di una palazzina nel quartiere della Pivarada È stato lo stesso Mosè Ledda, autore del mancato colpo, a farla ritrovare durante un sopralluogo

04 settembre 2017
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ALGHERO. Nel pomeriggio di venerdì scorso Mosè Ledda, il pregiudicato nuorese di 41 anni autore della tentata rapina avvenuta il mercoledì precedente in una tabaccheria del lungomare Barcellona - arrestato nel giro di un ora nella stessa serata da polizia e carabinieri - è tornato ad Alghero. É tornato, accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Bancali, dove è rinchiuso con l’accusa di tentata rapina aggravata, per un sopralluogo nell’area che lo aveva visto protagonista in occasione del tentativo di appropriarsi dell’incasso dell’esercizio commerciale.

Ledda era infatti armato di una pistola della quale si erano perse le tracce e il suo rientro ad Alghero era finalizzato al recupero dell’arma. Recupero che è avvenuto presenti carabinieri e polizia. Nella sua fuga aveva percorso alcune strade interne al quartiere della Pivarada ma giunto nella traversa A di via degli Orti si era sbarazzato dell'arma. Venerdì è stato proprio lui ad accompagnare gli inquirenti e l’arma è stata trovata nel cortile interno di una palazzina. Sul tipo di pistola non giunge alcuna informazione da parte delle forze dell’ordine.

Da ricordare che mentre fuggiva dalla tabaccheria dopo essersi liberato dalla presa del tabaccaio Marco Salis, 41 anni, algherese, protagonista di una reazione temeraria ma indubbiamente coraggiosa, si era sentito il colpo di una pistola proprio in prossimità dell’esercizio del quale i carabinieri avevano individuato la traccia. Subito dopo il rapinatore era salito sull’auto dove ad attenderlo c’era la compagna, una giovane algherese di 31 anni, insieme a un bambino di 6, e si era dileguato all’interno del quartiere. Una ricostruzione della logistica, conferma che dopo aver svoltato in via Degli Orti ha svoltato ancora nella traversa A dove si trova appunto il cortiletto interno dove è stata recuperata l’arma.

Il ritrovamento della pistola non è un particolare secondario per gli inquirenti impegnati a chiudere il cerchio con tutti i particolari possibili dell’avventuroso tentativo del pregiudicato nuorese di impossessarsi dell’incasso della tabaccheria. Tentativo peraltro attuato in un orario nel quale la zona è frequentata da centinaia di persone. Come si ricorderà la tentata rapina - a parte lo spavento di persone involontarie testimoni della scena- si è conclusa con un nulla si fatto e con l’arresto avvenuto subito dopo grazie alla collaborazione tra polizia e carabinieri che hanno svolto un’azione sinergica e produttiva che ha portato all’arresto di Mosè Ledda. A questo proposito il sindaco di Alghero Mario Bruno ha espresso il ringraziamento della città al comandante provinciale dell’Arma e al questore di Sassari evidenziando la capacità operativa degli uomini, militari e poliziotti, nel garantire la sicurezza di una località che nel periodo estivo e del turismo ospita oltre 100mila persone.



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