La Nuova Sardegna

Sassari

Ecco la baby gang di piazza Castello

di Gianni Bazzoni
Ecco la baby gang di piazza Castello

Individuata dagli agenti della polizia locale dopo una lunga serie di molestie e provocazioni nei confronti dei passanti

04 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il più grande ha 15 anni, il più piccolo 12 e frequenta ancora le medie. Sono parte di un gruppo di una decina di ragazzini che si diverte a molestare e provocare i passanti tra piazza Castello, piazza d’Italia e Portici Crispo. Una baby gang che finora ha creato solo spavento e fatto scattare qualche chiamata preoccupata ai centralini delle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi i ragazzini terribili sono stati tutti individuati e identificati a conclusione di un lavoro svolto dagli agenti della polizia locale che - da qualche tempo - operano anche con la stazione mobile in piazza Castello.

«Alla vicenda seguiranno ora le segnalazioni a tutte le strutture interessate, compreso il Tribunale per i minorenni (anche se alcuni di loro non sono perseguibili per legge) – ha spiegato il comandante della polizia locale Gianni Serra – ma il fenomeno merita di essere monitorato con attenzione, attraverso le famiglie (che sono state informate) e anche la scuola».

L’ultimo episodio in ordine di tempo (quello che ha dato il contributo decisivo per identificare la baby gang) risale a pochi giorni fa. Una giovane donna sassarese stava rientrando da sola verso casa dopo avere attraversato le piazze (Castello e d’Italia insieme al fidanzato). Era ancora relativamente presto (circa le 21,30) e c’era parecchia gente in giro. A un certo punto la donna si è trovata davanti il gruppetto che aveva già notato durante il percorso inverso.

«Sotto il vecchio Bar San Carlo – ha raccontato – uno di loro, il più piccolo, mi punta e per i 10 metri che ci separano mi guarda fisso negli occhi e mi viene incontro. Quando siamo a pochi centimetri di distanza, quando è letteralmente sotto il mio viso, fa finta di sferrarmi due pugni in piena faccia. Certo, ha fatto finta ma le sue mani si sono fermate vicinissime al mio volto. Per una frazione di secondo mi si è fermato il cuore».

La ragazza ha mantenuto il sangue freddo, e dopo lo sbandamento iniziale ha pensato a un gioco.

«Stai scherzando vero? – gliel’ho ripetuto più volte – e lui ha continuato a saltellare con le mani in posizione di guardia, insomma come un pugile. E mi ha detto, ripetendo la frase più volte: “Ajò picchiami, fatti sotto”. L’unica cosa intelligente, l’ho capito subito, era girare le spalle e andarsene, e così ho fatto».

Dopo pochi passi, però, il ragazzino è tornato alla carica, si è avvicinato: «Ti spacco la faccia», con atteggiamento di sfida. La donna ha reagito con decisione: «Stai scherzando vero? ». Intorno a lui tutto il gruppetto che ridacchiava divertito.

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative