La Nuova Sardegna

Sassari

L’acqua basta solo per il bestiame Via alle restrizioni

di Barbara Mastino
L’acqua basta solo per il bestiame Via alle restrizioni

Siccità, sospese le operazioni di irrigazione delle campagne Consorzio di Bonifica: «È una situazione insostenibile»

07 settembre 2017
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OZIERI. Rubinetti chiusi nella Piana di Chilivani, dove da ieri il Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna ha interrotto la fornitura d’acqua alle campagne a causa della crisi idrica. Unica eccezione il bestiame, per abbeverare il quale si potrà continuare a prelevare acqua dalle condotte. Una decisione che era nell’aria da tempo, e che un mese fa aveva avuto la sua premessa nell’obbligo di irrigare i campi solo nelle ore notturne. Già allora la dotazione idrica della diga del Lerno aveva raggiunto livelli di guardia, che nel frattempo, con il perdurare della siccità, sono ulteriormente peggiorati. La quantità di acqua nell’invaso di Monte Lerno al 31 agosto era pari a 14,77 milioni di metri cubi, di 2 milioni inferiore allo stesso periodo del 2016. Quest’acqua, oltretutto, deve essere destinata agli usi civici, e quindi, come dice il presidente del Consorzio di Bonifica Diego Pinna, «il logico provvedimento è quello di interrompere l’erogazione, vietando l’irrigazione delle colture in atto». Una decisione di fronte a un’emergenza idrica che il presidente definisce «drammatica». «La disponibilità idrica per la stagione in corso – precisano dal Consorzio di Bonifica – è stata superiore alle precedenti stagioni di tre milioni di metri cubi; ciononostante il quantitativo assegnato si è rivelato insufficiente rispetto al passato, quando dotazioni di circa quindici milioni di metri cubi erano state sempre più che sufficienti. Le temperature elevatissime e la quasi totale assenza di precipitazioni da oltre sei mesi hanno determinato un consumo elevatissimo dell’acqua, causando una situazione insostenibile. Con delibera del consiglio di amministrazione – dicono ancora dal Consorzio – si è pertanto deciso, al fine di garantire almeno l’abbeveraggio del bestiame, di vietare l’utilizzo della risorsa per l’irrigazione». Chi avesse necessità d’acqua per il bestiame è quindi invitato a comunicare tempestivamente al Consorzio quale punto prelievo intende utilizzare. «A questo provvedimento – spiega il presidente – si è arrivati dopo un periodo nel quale i consorziati sono stati invitati ad un uso razionale dell’acqua, con il divieto di irrigare nelle ore diurne, e l’invito a non avviare gli erbai autunno-vernini. Provvedimento che non ha sortito gli effetti sperati, poiché i consumi hanno continuato ad essere comunque elevatissimi e pari ad oltre 120 mila metri cubi al giorno di media. L’auspicio – dice ancora Pinna – è ovviamente che un miglioramento delle condizioni climatiche possa consentire di ripristinare il servizio irriguo quanto prima».

Le altre due cose che si attendono sono i 200 mila euro promessi dalla Regione per la riparazione delle perdite nelle tubature, che ogni fanno perdere 3 milioni di metri cubi di preziosa risorsa idrica, e il via libera all’ampliamento dell’invaso del Lerno, onde evitare che, come è successo proprio quest’anno, si sia costretti a gettare via l’acqua al raggiungimento dell’attuale capienza massima di 34,6 milioni di metri cubi.

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