La Nuova Sardegna

Sassari

Ittiri, la minoranza: salviamo l’ospedale

di Vincenzo Masia
Ittiri, la minoranza: salviamo l’ospedale

Per “Insieme “inaccettabile la proposta di riconversione «Chiediamo il presidio di primo livello con Alghero e Ozieri»

08 settembre 2017
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ITTIRI. Smentito, in maniera inequivocabile chi, negli ultimi mesi, aveva palesato un abbassamento dei toni e una rassegnata presa d'atto da parte del gruppo di minoranza “Insieme per Ittiri”, sul futuro del presidio ospedaliero Alivesi. A far chiarezza sulla mai dismessa “linea dura” da parte di Giommaria Deriu, Antonio Dore, Lia Calvia e Silvana Fadda, arriva puntuale un comunicato, con il quale vengono rimarcate le divergenti posizioni sulla proposta di riforma della rete ospedaliera che, a giorni, sarà discussa in consiglio regionale e che riguarda anche i servizi da assegnare alla struttura di via Ospedale.

«Una riconversione inaccettabile – si legge nella nota – che determinerebbe la chiusura del reparto di lungodegenza e, con buona probabilità, della radiologia. Se dovesse passare la proposta della giunta regionale il presidio di Ittiri diventerebbe un “ospedale di comunità a gestione infermieristica”. Il nostro gruppo- sottolineano i quattro consiglieri – già da giugno aveva lanciato l'allarme, sollecitando una presa di posizione, possibilmente unitaria e condivisa, che proponesse un potenziamento dei servizi ospedalieri all'Alivesi».

Il documento elenca una lunga serie di chiusure avvenute negli ultimi 15 anni e che hanno visto sparire i reparti di chirurgia, medicina, pneumologia, pronto soccorso, continuità assistenziale e mammografia. «Ridurre l'Alivesi ad ospedale di comunità significa decretarne la morte, cosa inaccettabile per i cittadini di Ittiri».

I consiglieri di “Insieme per Ittiri”, accusano il sindaco Antonio Sau e la maggioranza che lo sostiene, di una palese condivisione della proposta della giunta regionale. «Proposta che non può passare sotto silenzio, ma va portata all'attenzione dei cittadini – prosegue il documento- in quanto si tratta di una scelta penalizzante per alcuni territori e per le aree disagiate. Il nostro giudizio negativo si somma a quello espresso dal Consiglio delle Autonomie Locali. Sorprende, quindi, l'atteggiamento della maggioranza consiliare – rimarcano Deriu, Dore, Calvia e Fadda – che si dichiara sostanzialmente d’accordo con la chiusura della “lungodegenza” e dunque per la riconversione dell'esistente in un ospedale di comunità. Di fatto si tratta di un ulteriore declassamento e non si comprende come la maggioranza del consiglio comunale, che afferma di battersi per un hospice da sei posti letto e per l'ospedale di comunità, non tenti di proteggere la lungodegenza che è cosa ben diversa. L'Alivesi – conclude la nota – dista pochi chilometri da Sassari, ed è dotato di una sala operatoria costata 500mila euro e mai entrata in funzione. Chiediamo il potenziamento dei poliambulatori, con urologia, psichiatria e mammografia, sei posti letto e il centro prelievi; il rafforzamento della radiologia, l'apertura di un punto di pronto soccorso con ambulanza medicalizzata 118 e un ambulatorio infermieristico h24. Riaffermiamo con forza la richiesta per il riconoscimento del presidio unico di 1° livello per il nord-ovest della Sardegna che ricomprenda gli ospedali di Alghero, Ittiri, Thiesi e Ozieri».

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