La Nuova Sardegna

Sassari

Sporcizia e degrado il gioiello San Gavino in stato d’abbandono

di Gavino Masia
Sporcizia e degrado il gioiello San Gavino in stato d’abbandono

L’area intorno alla basilica è sporca e maleodorante La chiesa ha bisogno di un restauro ma mancano i fondi 

13 settembre 2017
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PORTO TORRES. L’area intorno alla basilica di San Gavino è in totale abbandono e rischia di trascinare nel degrado uno dei monumenti più affascinanti di tutta l’isola.

Vicolo Turreni e il patio con le colonne retrostante la chiesa romanica sono al buio da tanto tempo. L'ingresso della sala capitolare è invece in completo degrado e abbandono, con escrementi umani e animali che ammorbano l’intera zona. Una situazione che avanti da tempo, insomma, e proprio mentre in Basilica si eseguono i concerti dell’evento “Voci d’Europa” e i coristi devono attraversare la zona delle cumbessias per andare a cambiarsi.

Anche il parroco di San Gavino, don Mario Tanca, si chiede quando si potrà porre rimedio alla situazione critica che coinvolge il complesso monumentale di Monte Agellu. Una delle mete preferite dai turisti delle navi crociere, dai visitatori che arrivano da ogni dove e dai numerosi fedeli della comunità parrocchiale.

Problemi igienici e anche strutturali, comunque, che mettono a nudo l’opera che rappresenta il gioiello più prezioso dell’architettura romanica in Sardegna e l’unica chiesa romanica in Italia ad avere un tetto in lastre di piombo.

Il degrado della Basilica, dopo il distacco di materiale lapideo dalla cornice nella parte superiore del portale gemino, diventa sempre più evidente e non si è ancora riusciti a porre rimedio perché non ci sono dei fondi disponibili rispetto alla spesa da sostenere per avviare un progetto di restauro. Eppure lo scorso giugno è diventato operativo il programma “Sardegna in cento chiese”, protocollo d’intesa per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale dalla Conferenza episcopale sarda, firmato dagli assessori regionali Cristiano Erriu e Raffaele Paci, dal segretario delegato della Ces monsignor Sebastiano Sanguinetti e dal direttore dell’Anci Sardegna Umberto Oppus.

Attraverso questo accordo, in pratica, la Regione, i Comuni e le Diocesi decidono di mettere insieme le risorse per valorizzare e salvaguardare le chiese che hanno un valore storico-culturale come elementi attrattori per le politiche di promozione turistica ma anche come concentrato di fede e tradizione. Alcune comunità locali, in particolare l’Ogliastra e la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse culturale da valorizzare come attrattori del territorio. Per quanto riguarda la basilica di San Gavino, invece, rimane da diversi anni solo una copiosa documentazione sugli interventi urgenti da realizzare all’interno e all’esterno, consegnata più volte sia alle due ultime amministrazioni comunali e sia alla Diocesi di Sassari.

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