La Nuova Sardegna

Sassari

 

Nulvi, restaurata la statua della Madonna di Monte Alma

Nulvi, restaurata la statua della Madonna di Monte Alma

È stata una festa davvero speciale per i nulvesi  quella che la comunità celebra per tradizione la seconda domenica di settembre

17 settembre 2017
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NULVI. È stata una festa davvero speciale per i nulvesi (ma anche per i tanti visitatori) quella in onore di Nostra Signora di Monte Alma che la comunità celebra per tradizione la seconda domenica di settembre in concomitanza della giornata dedicata alla Natività della Vergine Maria.

La padrona di casa, la bella statua lignea policroma, è apparsa infatti ai suoi fedeli in una veste assolutamente insolita. L’importante operazione di restauro, ancora in corso, ha consentito infatti di ritrovare, sotto ben otto strati di precedenti interventi di pittura, il manufatto originale così come era stato scolpito e dipinto presumibilmente nella seconda metà del 1300. Alcune particolarità del piccolo simulacro emerse durante il restauro curato dall’artista Rosella Ulleri e dallo stesso don Francesco Tamponi, direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni Artistici, fanno supporre infatti una datazione così antica, spostando di fatto a quel periodo storico la radice della forte devozione mariana dei nulvesi.

La statua lignea non sembrerebbe opera di artisti sardi ma potrebbe essere arrivata da molto lontano e sta rivelando agli studiosi e ora anche ai fedeli nulvesi tanti piccoli ma importanti segreti della sua lunghissima storia vissuta sempre sulla bella collina di Monte Alma, un piccolo altopiano che domina gran parte dell’Anglona e che già nel periodo nuragico ebbe una importanza strategica e religiosa, come dimostrano i resti del nuraghe attiguo alla chiesa e del villaggio nuragico che sorgeva nel versante orientale della collina.

Sabato scorso la piccola statua è stata ricondotta, con grandi attenzioni, nella sua nicchia al centro dell’altare, ma per precauzione, essendo l’intervento di restauro ancora non concluso, non ha potuto essere portata in processione dal paese come ha fatto per molti secoli in occasione della sua festa. In processione, dal comitato delle festa e dai fedeli, è stato portato solo il suo vessillo, sa bandela, preceduto come sempre da una nutrita scorta di cavalieri e di cavalli.

Dopo la messa il simulacro è stato lasciato nella sua chiesetta per tutta la notte per la veglia dei fedeli e solo domenica sera, dopo la messa solenne, è stato ricondotto in chiesa per tornare nel laboratorio che dovrà ultimare il delicato restauro. (m.t.)


 

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