La Nuova Sardegna

Sassari

Matrimoni civili di fronte al mare

In aumento le richieste per celebrare le nozze nei luoghi caratteristici della città

17 settembre 2017
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PORTO TORRES. Qualcuno prima o poi dovrà spiegare il senso dei matrimoni civili nelle piazze davanti alle chiese, per ora si può dire che da quando il consiglio comunale ha dato il via libera al regolamento per la celebrazione di matrimoni e unioni civili, nei mesi estivi sono aumentate le richieste di numerose coppie di dichiarare il loro “si” al di fuori delle sedi istituzionali (Comune e Palazzo del Marchese). Ieri mattina il primo matrimonio civile nel piccolo piazzale di fronte alla chiesetta di Balai vicino, celebrato dall’assessora Alessandra Vetrano, dove sono diventati marito e moglie i giovanissimi portotorresi Giovanni Cossu e Sonia Serrau. Sono diverse le location cittadine dove ci si potrà unire in matrimonio con rito civile e nelle settimane scorse alcuni sposi hanno scelto l’altare naturale del parco di Balai, il parco Chico Mendes e il Parco nazionale dell’Asinara. Tra i siti selezionabili ci sono pure l'area archeologica di Turris Libisonis, l’area verde del parco San Gavino, poco distante dalle più grande basilica romanica della Sardegna e il giardino della torre Aragonese. Ossia la vedetta che da sette secoli si erge nel porto e che negli anni scorsi è diventata monumento-simbolo della lotta operaia per la difesa del posto di lavoro. Lo strumento delle unioni civili rappresenta anche un canale di promozione dei siti della città: un ottimo veicolo per far conoscere il patrimonio di un territorio, come appunto quello di Porto Torres e dell'Asinara, che merita di essere valorizzato con proposte concrete. (g.m.)

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