Suor Angela dal Congo all’Asinara, un medico con il mare nel cuore
La storia della religiosa, cardiochirurga del Cisom, arrivata nell’Isola per prestare servizio al Parco
PORTO TORRES. «É la prima volta che vengo in Sardegna e sono felice dell’accoglienza e del calore che ho ricevuto dai volontari quando sono arrivata sabato sera all’aeroporto di Alghero». Un ringraziamento alla gente e alla terra che la ospiterà per una settimana quello esternato da suor Angela Bipendu – cardiochirurgo della Repubblica democratica del Congo – nella plancia del traghetto della Delcomar (assieme al capogruppo Cisom Giampaolo Delogu) – prima della partenza verso il Parco nazionale dell’Asinara.
Suor Angela è infatti l’ultimo medico del Cisom che assicurerà il servizio sanitario estivo sul Parco nazionale dell’Asinara, nell’ambulatorio di Cala d’Oliva, fino a sabato alle 24. Così come prevede la convenzione firmata da Ente Parco, Cisom, amministrazione comunale e capitaneria di porto. Suor Angela ha cominciato gli studi di medicina a Kinshasa e ha poi proseguito in Italia riuscendo a laurearsi nel 2015 a Palermo.
Il medico congolese alterna la sua attività pastorale proprio nel capoluogo siciliano con il servizio sanitario ai migranti, a bordo dei dispositivi navali della Guardia costiera, mettendo a disposizione impegno e professionalità come medico verso le persone più vulnerabili. Perché comprende fino in fondo il pensiero di chi è costretto a fuggire dalle proprie radici - uomini, donne e bambini - e che una volta giunti sulle coste africane, dopo un viaggio che dura anche anni, salgono sui barconi come ultima speranza di un futuro che, per troppi di loro, è spesso visto come una chimera.
Suor Angela, simbolo di accoglienza e di speranza, ha ricevuto anche la menzione speciale del premio Volontariato 2016 dalla Federazione volontari nel mondo, per la sua presenza in mare aperto e perché profondamente convinta che l’aiuto al prossimo è e rimane una missione di primaria importanza. Per chi è cresciuta in una repubblica africana dove l’83 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà e la speranza di vita è al di sotto di 50 anni, l’obiettivo era quello di diventare medico per poter aiutare le persone in difficoltà, indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza e dalla religione.
Una testimonianza toccante del suo agire di donna migrante, suora e medico era apparsa sui teleschermi di Raidue, nel corso della trasmissione “Nemo”, dove suor Angela aveva descritto i momenti dell’accoglienza in mezzo al mare. «Sono le due di notte e sotto un cielo stellato e le onde inizia il soccorso. Quando passa un bambino c'è silenzio, non si nomina ma lo si accudisce, spesso è solo». (g.m.)