La Nuova Sardegna

Sassari

Furto di gratta e vinci per 94mila euro, tabaccaia a processo

di Nadia Cossu
Furto di gratta e vinci per 94mila euro, tabaccaia a processo

Ittiri, imputata la dipendente di un esercizio commerciale. Il titolare la denuncia ma lei si difende: li ho sempre pagati

20 settembre 2017
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ITTIRI. Lavorava come dipendente in una tabaccheria di Ittiri e, stando almeno alla tesi dell’accusa, tra il 2009 e il 2010 avrebbe rubato “gratta e vinci” per un valore di 94mila euro. Il reato che le viene contestato è l’appropriazione indebita proprio perché, come scrive il gip Michele Contini nel decreto di giudizio immediato, aveva il possesso dei tagliandi «in quanto addetta alla vendita nel bar tabacchi di Nurra Giuseppe».

E così una 43enne di Ittiri, Isabella Torturu, è finita sul banco degli imputati per una vicenda che risale a sette anni fa e che è approdata in tribunale dopo la denuncia del titolare della tabaccheria (che non si è costituito parte civile). Ieri era prevista la discussione ma l’udienza è stata rinviata al 16 gennaio davanti al giudice Anna Pintore.

La donna, che da diversi anni lavorava in quell’esercizio di piazza Umberto, durante le ore di lavoro (lei faceva solo il turno serale) si sarebbe impossessata dei biglietti “gratta e vinci” senza pagarli. A un certo punto il titolare si è accorto dell’ammanco su indicazione della commercialista che aveva notato gravi anomalie nei bilanci dell’attività (anche perché si trattava di una cifra importante) e ha puntato subito il dito contro la sua dipendente. La Torturu – assistita dall’avvocato Liliana Pintus – ha sempre sostenuto di non aver mai rubato alcun tagliando ma di aver sempre acquistato i biglietti. Una versione alla quale il datore di lavoro non ha creduto e infatti non l’ha più voluta alle sue dipendenze. Con una modalità abbastanza singolare: un giorno l’avrebbe rinchiusa dentro il negozio obbligandola a firmare le dimissioni e un foglio nel quale attestava di voler rinunciare al trattamento di fine rapporto. Tanto che lei si era rivolta ai carabinieri e l’aveva denunciato per estorsione. E proprio dopo questa sua azione erano saltati fuori tutti i contorni della storia. I carabinieri infatti avevano deciso di approfondire ed erano andati dal titolare. La sua versione dei fatti era stata ovviamente differente: «Ma quale estorsione? Lei mi ha rubato 94mila euro di gratta e vinci».

Ora sarà il giudice a stabilire dove stia la verità.

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