La Nuova Sardegna

Sassari

Ai privati il centro velico e l’hotel sul lago Coghinas

di Francesco Squintu
Ai privati il centro velico e l’hotel sul lago Coghinas

Il consiglio di Tula ha votato per la vendita degli immobili da anni abbandonati Ci sono già imprenditori interessati all’acquisto che consentirà il rilancio turistico 

23 settembre 2017
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TULA. Con il consiglio comunale svoltosi nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Tula ha scritto un nuovo e forse definitivo capitolo per le strutture sportive e ricettive del lago Coghinas. Con un voto all’unanimità, e quindi con il sostegno anche della minoranza, si è deciso per l’alienazione dei beni che passeranno di mano dal Comune ai privati in una svolta storica che potrebbe davvero cambiare le sorti turistiche del territorio.

Già da qualche mese si era vista attenzione da parte di alcuni imprenditori per la gestione dell’albergo, del centro velico e del ristorante e la valutazione iniziale era per una concessione la cui durata doveva essere stabilita.

Un po’ a sorpresa è giunto invece l’interesse all’acquisto che ha portato il sindaco Gino Satta e l’amministrazione tutta a prendere in seria considerazione la cosa e a decidere nell’aula consiliare proprio per l’alienazione dei tre beni ai quali si affiancherà la valorizzazione della struttura denominata “Casa delle api” e del maneggio.

Le strutture furono realizzate dal Comune in collaborazione con la Comunità Montana Monte Acuto una trentina di anni fa e su di esse si riposero tantissime aspettative occupazionali e di sviluppo. Purtroppo però la realtà non è stata certamente pari alle attese e con alterne fortune, periodi di utilizzo alternati all’abbandono e in alcuni casi, gestioni scellerate di alcuni privati si è giunti ai giorni nostri con il ristorante, l’albergo e il centro velico desolatamente chiusi e alla mercè di tutti.

Il territorio in cui le strutture insistono meriterebbe una maggiore valorizzazione poiché la vicinanza del lago, il panorama mozzafiato della strada Tula-Erula, una flora sino ad ora indenne dagli incendi e quindi ricca e rigogliosa così come la fauna con cinghiali, conigli, lepri, volpi ed anche una coppia di falco pescatore la cui presenza è ormai diventata una costante, hanno grande attrattiva turistica e se il tutto fosse accompagnato dal funzionamento regolare delle strutture si potrebbe davvero pensare ad un rilancio serio dell’intera zona con opportunità ricettive e di iniziative sportive.

La novità dell’interesse all’acquisto, cosa che mancava negli anni precedenti quando comunque qualche tentativo in questo senso era stato fatto dalle precedenti amministrazioni, potrebbe dare una spinta definitiva e far entrare nelle casse comunali una cospicua somma.

La stima dell’intero patrimonio sfiora il milione e mezzo di euro, che dovrà essere reimpiegata per la realizzazione di opere pubbliche previste nel piano triennale 2017/2019 e a cui dovrà accompagnarsi una modifica del piano urbanistico comunale.

Durante la seduta del consiglio comunale si è provveduto anche ad approvare all’unanimità il documento dell’Anci sulla totale contrarietà all’individuazione della Sardegna quale sito unico destinato ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

E non poteva essere altrimenti per un territorio che sta con fatica ed impegno ritagliandosi uno spazio importante quale meta turistica alternativa alle coste e alle spiagge dell’isola.

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