La Nuova Sardegna

Sassari

Persone scomparse, sono 360 i “fantasmi” della Sardegna

di Silvia Sanna
Le ricerche di Irene Cristinzio, scomparsa a Orosei l'11 luglio 2013
Le ricerche di Irene Cristinzio, scomparsa a Orosei l'11 luglio 2013

I numeri dell ’Ufficio del commissario straordinario del governo, organismo del ministero dell’Interno. I gialli Cristinzio e Peragallo

23 settembre 2017
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SASSARI. Un centinaio di fantasmi in più all’anno: persone svanite nel nulla, che all’improvviso smettono di dare notizie ai familiari e agli amici. A volte lasciano qualche traccia dietro di sé, a volte il nulla assoluto. A tenere la contabilità degli scomparsi è l’Ufficio del commissario straordinario del governo, organismo del ministero dell’Interno. Il più recente report annuale è stato diffuso nel giugno 2016: racconta un fenomeno in crescita in tutta Italia – legato in particolare agli sbarchi di migranti, ai tantissimi stranieri registrati e poi volatilizzati – e proporzionalmente anche in Sardegna. Dove a giugno di un anno fa erano 360 le persone scomparse dal 1974 e mai tornate a casa. Un balzo in avanti notevole in 12 mesi: nel giugno del 2015 gli scomparsi erano infatti 266, diventati 288 a gennaio 2016.

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I dati nazionali. Il numero complessivo fa ancora più paura, perché mettendo insieme i dati di tutte le regioni viene fuori che a mancare all’appello sono 36902 persone. È come se la città di Nuoro all’improvviso si svuotasse. Nel quadro nazionale, la Sardegna occupa un posto a metà classifica. Al primo, largamente distanziata da tutte le altre regioni, c’è la Sicilia: qui il numero degli scomparsi è 7699 ed è evidente che si tratta in larghissima parte di migranti nord africani. Un problema che si sente anche in Sardegna: un anno fa erano 98 i minorenni scomparsi, tra loro tantissimi erano migranti arrivati nell’isola da orfani e scappati dalle comunità o dai centri in cui avevano trovato accoglienza.

Uomini e stranieri. Tra gli scomparsi prevale il sesso maschile, le donne sono poco meno di un terzo del totale. E nella distribuzione delle province, Cagliari e Sassari sono in testa. L’altro dato significativo è quello relativo all’alta percentuale di stranieri, almeno due terzi del totale a livello nazionale.

Le storie. Molte storie sono anonime, perché protagoniste sono persone che decidono spontaneamente di dileguarsi, di cambiare vita. C’è chi si trasferisce all’estero ma c’è anche chi sceglie di chiudere i rapporti con il mondo in silenzio, senza clamori. Poi ci sono gli anziani, quelli che escono di casa ma non arrivano a destinazione perché perdono la memoria. L’ultimo caso a lieto fine è quello di Serafino Carta, 89 anni, ritrovato dopo una giornata di ricerche nelle campagne di Sadali: dopo avere lasciato la casa del figlio non aveva trovato la strada di casa sua.

I gialli dell’isola. Un capitolo a parte meritano i gialli, le storie che occupano per giorni e settimane le pagine dei giornali. Perché si tratta di sparizioni misteriose, di allontanamenti in molti casi incomprensibili che spingono i familiari a pensare che non siano stati volontari. È questo il caso di Luigi Dessì, il pensionato di 73 anni originario di Armungia ma residente in Germania, del quale si sono perse le tracce il 24 giugno a San Vito. Ma a suscitare molta preoccupazione è anche la vicenda di Margherita Sias, 51 anni, di Sorso, scomparsa il 3 agosto in provincia di Alessandria al rientro da un periodo trascorso in Sardegna. Infine ci sono gli scomparsi “storici”, spariti da diversi anni. Come Irene Cristinzio, l’insegnante di Orosei di 64 anni di cui si sono perse le tracce dall’11 luglio 2013. Nello stesso anno, il 2 febbraio, fu avvistato per l’ultima volta a Stintino l’ex poliziotto Michele Peragallo, 55 anni. Tre anni prima, l’11 marzo 2010, la misteriosa sparizione di Piero Mulas, 56 anni, imprenditore di Bono: scomparve durante un viaggio a Cagliari, il compaesano che era con lui venne ritrovato svenuto e pieno di lividi. E poi c’è Stefano Masala, di Nule, la cui vicenda si lega a doppio filo con un terribile fatto di cronaca: l’omicidio di Gianluca Monni a Orune l’8 maggio 2015. Stefano, che aveva 29 anni, sparì la sera prima del delitto. Secondo i giudici anche Stefano è stato ucciso dai killer di Monni perché era un testimone scomodo. Il suo corpo non è mai stato fatto ritrovare alla famiglia straziata dal dolore.
 

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