La Nuova Sardegna

Sassari

Prima le vacche ora la casa bruciata: azienda nel mirino

di Pinuccio Saba
Prima le vacche ora la casa bruciata: azienda nel mirino

Incendio doloso a Siligo. In cenere anche 150 balle di fieno Giacomina Virdis: «Non ho paura, continuo il mio lavoro»  

25 settembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SILIGO. Cinque anni fa le avevano rubato tutto il bestiame, tranne una vacca. Ora le hanno bruciato la casa di campagna con dentro 150 balle di fieno.

A finire nel mirino dei soliti ignoti è stata Giacomina Virdis, 63 anni di Siligo, proprietaria di un’azienda agricola nelle campagne fra Siligo e Ardara. Un incendio di chiara origine dolosa, come hanno accertato i vigili del fuoco arrivati da Sassari e i carabinieri di Siligo. Anche se per accertare la natura dolosa del rogo non ci voleva certo un esperto. «Sì, questi qui hanno accatastato i pochi mobili che c’erano dentro casa sopra una balla di fieno e poi hanno appiccato il fuoco», racconta Giacomina Virdis.

A dare l’allarme un vicino di pascolo che ieri mattina ha visto un po’ di fumo uscire dal tetto in lamiera. Giacomina Virdis è arrivata in pochi minuti in campagna e una volta aperta la porta di casa ha scoperta, per la seconda volta in cinque anni, di essere finita nel mirino di alcuni malintenzionati. Il fuoco ha distrutto tutti i pochi arredi della casa di campagna e quasi tutte le balle di fieno.

Per aver ragione delle fiamme, i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore: intervenuti con tre squadre, hanno prima circoscritto e spento l’incendio, poi bonificato l’interno della casa. Ma le balle di fieno, ieri pomeriggio, nonostante la bonifica dei vigili del fuoco, hanno ripreso a bruciare questo ha costretto i vigili del fuoco a un nuovo intervento per aver ragione, stavolta definitivamente del rogo. Un rogo che ha causato danni per 30 mila euro. «E poteva andare peggio – aggiunge Giacomina Virdis–: questi qui hanno appiccato il fuoco in cucina. Fortunatamente avevamo portato via la bombola altrimenti la casa sarebbe stata distrutta completamente».

Una piccola azienda agricola, quella di Giacomina Virdis, che non si è più risollevata dopo il furto di cinque anni fa. «Avevamo comprato due vacche gravide che poi erano diventate quattro– aveva raccontato all’epoca – e poi un toro che avevamo pagato 650 euro». Quella notte, il 14 maggio del 2012, i razziatori avevano portato via tutti gli animali, lasciando solo una vacca. «No, non abbiamo voluto far ripartire la stalla – aggiunge Giacomina Virdis – perché non ci sentivamo sicuri. E ho avuto ragione, Forse all’epoca abbiamo raccontato cose che non dovevamo. O forse è un dispetto per qualcosa di più recente. Che ne so, un acquisto sfumato o per qualche altra ragione. L’ho detto anche ai carabinieri anche se ho capito che queste cose non sono capitate solo a noi. Furti e danneggiamenti sono all’ordine del giorno. E allora abbiamo piantato solo un piccolo orto, ma di allevare bestiame non se ne parla proprio».

Nessuna minaccia o avvertimento recente, solo il furto di cinque anni fa. Ma, nonostante l’incendio, Giacomina Virdis non ha alcuna intenzione di chiudersi in casa, a Siligo. «No, continuerò a uscire in paese e a venire in campagna – conclude decisa – perché io non ho paura».

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative