La Nuova Sardegna

Sassari

Sicurezza nel ponte raccolte 6200 firme: il Comune ci ascolti

di Nadia Cossu
Sicurezza nel ponte raccolte 6200 firme: il Comune ci ascolti

Il comitato ha presentato una nuova lettera al sindaco «Che fine ha fatto il progetto del geometra Cassano?» 

25 settembre 2017
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SASSARI. La prima richiesta era stata protocollata in Comune a dicembre del 2012, quasi cinque anni fa quindi. Da allora il lavoro del comitato non si è certo fermato, ha solo aspettato che le parole degli amministratori diventassero fatti, nonostante negli anni ci sia stato l’avvicendamento a Palazzo Ducale.

E oggi i componenti si ripresentano in Comune con 6200 firme per chiedere che fine abbia fatto quel progetto sulla sicurezza nel ponte Rosello frutto di una petizione popolare che sollecitava, in sostanza, un intervento “salva vita”. «Il 5 marzo del 2013 – ricorda oggi il comitato di interesse ambientale – eravamo stati ricevuti dall’allora sindaco Gianfranco Ganau, durante l’incontro avevamo illustrato la problematica relativa alla pericolosità del Ponte Rosello dovuta alla presenza di barriere di protezione insufficienti a garantire l’incolumità dei cittadini e in particolare di quelli che vivono situazioni di disagio psichico, come purtroppo documentato dai tanti suicidi nel corso degli anni». Nella stessa riunione, sottolineano ancora i membri del comitato, «Ganau aveva prospettato una iniziativa di messa in sicurezza del ponte a cura del geometra Igor Cassano che venne pubblicata anche nella pagina facebook del gruppo “Fermiamo i suicidi dal ponte Rosello”».

Il progetto in questione in effetti era piaciuto al primo cittadino. Ganau aveva ritenuto che la simulazione di Cassano potesse avere un impatto minimo e quindi aveva deciso di avviare l’iter per valutare seriamente questo tipo di soluzione. Prima di tutto la consultazione con la Soprintendenza ai beni architettonici e ambientali di Sassari e Nuoro e un’ipotesi di spesa per capire se le casse comunali potessero permettersi di realizzare un intervento di quel tipo. «Intanto è già un grande passo in avanti l’esser stati ricevuti dal sindaco – aveva detto allora Vito Sollai, promotore della petizione che ha poi portato alla nascita del comitato – Ci è sembrato molto possibilista rispetto a questo progetto che, in effetti, non dovrebbe nemmeno costare così tanto». Una balaustra protetta da reti che dovrebbe impedire il lancio nel vuoto.

«In quell’incontro del 2013 – dicono oggi lo stesso Sollai e Antonio Giuseppe Unida, a nome del comitato – ai componenti fu garantito un impegno finalizzato a risolvere il problema con la promessa che saremmo stati informati sulle iniziative da intraprendere. A distanza di quasi cinque anni, senza che ci sia stata alcuna comunicazione, chiediamo di sapere le ragioni per le quali nessuna iniziativa è stata intrapresa per la messa in sicurezza del ponte. E l’amministrazione comunale ha il dovere di informare il comitato».

Si rivolgono poi direttamente al sindaco Nicola Sanna: «Da lei, le migliaia di persone che hanno firmato la petizione gradirebbero un concreto interessamento per porre fine a questa strage. Non sarebbe ora di dare ascolto ai cittadini?».

La raccolta firme durante questi anni è andata avanti. Cittadini che hanno preso a cuore questa problematica, l’hanno fatta propria e hanno girato per ospedali, uffici, scuole riscontrando il favore di gran parte della città. «Succede di frequente che le persone debbano assistere in diretta a queste disgrazie – ha sempre detto Sollai – senza nemmeno avere il tempo di reagire. E poi c’è un’altra considerazione da fare: Ponte Rosello non può essere sempre associato a queste tragedie».

Da qui la richiesta di un intervento urgente.

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