La Nuova Sardegna

Sassari

Trapianti, il dono della generosità

di Giovanni Bua

Il Sassarese nel 2017 campione nell’Isola come donazioni. Da gennaio il piano per aumentare i servizi

29 settembre 2017
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SASSARI. I più generosi, tra i più bisognosi, tra i meno serviti. Sono un piccolo esercito i trapiantati del Sassarese. Oltre duecento persone, che hanno ricevuto quello che loro chiamano “il dono”. E che non hanno nessuna intenzione di sprecarlo.

A rappresentarli la Prometeo Aitf Onlus, associazione che dedica tutto il suo impegno alla promozione della donazione e all’assistenza ai trapiantati. E che, nei giorni scorsi, ha avuto un importante incontro con il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria, Antonio Orrù.

Tema del faccia a faccia la richiesta di aprire un percorso di cure specifico per i trapiantati di organi della provincia di Sassari che permetta loro, possibilmente attraverso una programmazione pluriennale, di usufruire il più possibile e al meglio, nelle strutture sanitarie di Sassari, Alghero e Ozieri, degli esami diagnostici previsti nel follow-up del post-trapianto (ecografie , tac, risonanza, rx, prelievi ematici, solo per citarne alcuni) che ora devono essere fatti, con complensibili disagi, tutti nell’uico centor trapianti regionale: l’ospedale Brotzu di Cagliari.

Ma l’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulle donazioni nel sassarese, e sulle iniziative in programma per incrementarle. Miglioramento necessario, che parte però da una base di cui il territorio sassarese non può che essere orgoglioso. Grazie alla Rianimazione del Santissima Annunziata, che sta svolgendo un lavoro egregio sul fronte delle osservazioni di morte encefalica e delle donazioni, al 31 agosto 2017 l’ospedale cittadino era quello che, con 19 osservazioni e con 8 donatori effettivi, aveva maggiormente contribuito al bilancio complessivo dei primi 8 mesi dell’anno: 27 donatori effettivi con 45 trapianti realizzati nell’Isola, di cui 20 di fegato, 21 di rene, 1 di pancreas e 3 di cuore. Numeri importanti, che devono però ancora “scalare” la montagna del 27 per cento di famiglie che rifiutano la donazione e che potrebbero, facendo nascere dalla morte nuova vita, aiutare a scalare la lista degli oltre cento pazienti che in Sardegna aspettano un organo.

Ma è anche della vita dopo il trapianto che la Prometeo si occupa. «Per noi – sottolinea il presidente regionale Giuseppe Argiolas, accompagnato all’incontro di lunedì dal tesoriere Daniela Medda e dal coordinatore per la Provincia di Sassari Marco Di Battista – valore doppio da difendere. Perché è la nostra vita, ma anche quella di chi ce l’ha data in dono».

Da qui la proposta, che il direttore sanitario dell’Aou si è detto pronto a recepire fin dal prossimo mese di gennaio.

L’associazione di trapiantati ha chiesto, in particolare, di riservare agli specialisti del follow up dell'ospedale Brotzu solo i controlli periodici previsti dai protocolli di cura per i trapiantati, salvo che per i trapiantati di rene già seguiti dalla Nefrologia del Santissima Annunziata. Il direttore sanitario Aou ha dato la massima disponibilità ad aprire un percorso speciale che coinvolga le strutture che seguono i trapiantati al Brotzu, alle quali sarà chiesto di segnalare i pazienti e le prestazioni che dovranno essere erogate periodicamente.

La Prometeo ha, inoltre, richiesto a Orrù di aprire un nuovo capitolo importante: quello delle cure dentarie per i trapiantati, che spesso hanno dovuto affrontare una bonifica del cavo orale prima dell'urgente intervento salvavita.

Orrù ha ritenuto possibile coinvolgere operativamente la struttura dell'università di Sassari, a fronte di un finanziamento specifico disposto dall’assessorato regionale alla Sanità.



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