La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, una quarantenne accusata di perseguitare l’ex marito

di Nadia Cossu
L'avvocato Antonio Secci
L'avvocato Antonio Secci

Il pm ha indagato anche lui per una minaccia. Ma la posizione più grave resta quella della donna. In una lavanderia aveva lasciato un biglietto con il numero dell’uomo: «Cerco ragazza, ho molti soldi» 

30 settembre 2017
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SASSARI. Prima la separazione, poi l’incubo. Un lungo periodo fatto di minacce, telefonate, offese continue, denunce su fatti spesso inventati per il solo gusto di mettere nei guai il suo uomo. Quest’ultimo, da parte sua, non avrebbe versato l’assegno di mantenimento per la figlia minorenne e durante un incontro avrebbe minacciato l’ex moglie. E così si sono denunciati a vicenda.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Maria Paola Asara ha chiuso le indagini a carico di entrambi ma il reato più grave viene contestato a lei, una donna di 40 anni accusata di stalking nei confronti dell’ex marito, nonché padre dei suoi due figli. Tra i vari episodi elencati dal pm c’è n’è uno che rende bene l’idea di cosa fosse ormai diventato il rapporto tra i due.

La ex moglie era cioè arrivata a scrivere su un quaderno che si trovava all’interno di una lavanderia – dove l’uomo era solito servirsi e nel quale andavano moltissimi clienti – questa frase: «Cerco ragazza per serate romantiche, sono carino, sex e con moltissimi soldi...» aveva poi inserito professione e luogo di lavoro, nome e numero di telefono, e aveva aggiunto: «Contattatemi, vi prego. Sono un ragazzo serio di buona famiglia, separato». Per questa ragione il pm ha contestato anche la violazione di quanto disposto dall’articolo 23 del decreto legislativo 196/2003 in riferimento al trattamento dei dati personali senza il consenso espresso dell’interessato e trattamento dei dati personali senza il consenso espresso e manifestato in forma scritta dell’interessato, trattandosi di dati sensibili. E nel biglietto lasciato in lavanderia in effetti i dati sensibili c’erano tutti: nome, numero di telefono, età, professione, addirittura anche il luogo di lavoro.

La donna a quanto pare avrebbe «in più occasioni – scrive il pm – diffamato l’ex marito su Facebook attraverso la pubblicazione di frasi e messaggi dal contenuto denigratorio». Inoltre, sia telefonicamente che mediante messaggi «proferiva asserzioni false sui comportamenti e sull’operato dell’uomo, nonché affermava falsamente di essere minacciata di morte dall’ex marito». C’erano poi le offese alla nuova compagna di lui che l’indagata definiva «brutta puttana, bagascia, prostituta» e minacciando che le avrebbe fatto «scoppiare la casa».

In un’altra circostanza la donna, sempre stando alla ricostruzione del pm, aveva minacciato al telefono il suo ex dicendogli che «avrebbe nascosto della sostanza stupefacente nella stanza dell’abitazione familiare dove lui era rimasto a vivere, al solo scopo di “metterlo nei guai”».

«Più volte – aggiunge ancora – richiedeva l’intervento delle forze dell’ordine e sporgeva plurime denunce e querele nei confronti dell’ex coniuge». Tanto che lui, esasperato, si è rivolto all’avvocato Antonio Secci per farsi tutelare e l’ha denunciata per stalking.

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