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La chiesa di Santa Sabina riavrà il suo antico campanile

La chiesa di Santa Sabina riavrà il suo antico campanile

PATTADA. La chiesa parrocchiale di Santa Sabina riavrà il suo campanile. Col finanziamento regionale predisposto dalla giunta Pigliaru si procederà alla messa in sicurezza di quaranta chiese sarde,...

01 ottobre 2017
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PATTADA. La chiesa parrocchiale di Santa Sabina riavrà il suo campanile. Col finanziamento regionale predisposto dalla giunta Pigliaru si procederà alla messa in sicurezza di quaranta chiese sarde, tra queste la chiesa parrocchiale di Pattada a cui vanno 120mila euro. La chiesa, di origine gotico catalana, ebbe per diversi anni due campanili, uno posteriore, di forma cilindrica non comune risalente al 1558 e uno, di costruzione recente, anteriore a base rettangolare. I lavori sono destinati alla ricostruzione dell’antico campanile cilindrico posteriore. Intorno ai primi anni Sessanta del secolo scorso, l’inutilità del vecchio campanile cilindrico alto 23 metri portò l’amministrazione comunale dell’epoca alla demolizione di circa un terzo della sua altezza. «La demolizione - secondo alcune testimonianze - non fu indolore perché venne a mancare un elemento fortemente sentito come espressione fondamentale dell’identità della comunità di Pattada». Tra il 1973 e 1975, per motivi strutturali, è stato demolito anche il campanile di facciata e la chiesa ha assunto un aspetto completamente nuovo. La vecchia torre campanaria verrà quindi restaurata e ripristinata. Il campanile verrà riportato alla luce nella sua forma cilindrica non comune, ci sono infatti in Sardegna pochi esempi di una architettura simile. I materiali che verranno utilizzati per il rivestimento esterno permetteranno di percepire la parte ricostruita come un continuum con l’originale parte sottostante. Soddisfatto il parroco don Gianfranco Pala: «Grazie alla celerità dell’assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini il Comune di Pattada ha ottenuto in poco tempo il finanziamento. Sebbene la somma non permetta di eseguire tutti i lavori necessari alla sistemazione della chiesa, andrà a sanare alcune urgenze che poi si integreranno con i finanziamenti previsti dalla Cei per il restauro dell’intero edificio».

Elena Corveddu

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