La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, insulti ai vigili su Facebook: due indagati

di Nadia Cossu
Il messaggio ritenuto diffamatorio e l’incidente in cui rimase coinvolta un'auto dei vigili
Il messaggio ritenuto diffamatorio e l’incidente in cui rimase coinvolta un'auto dei vigili

Commenti offensivi contro la polizia locale che presenta una denuncia. Il pm: è diffamazione aggravata

04 ottobre 2017
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SASSARI. Una macchina di servizio della polizia municipale rimane coinvolta in un incidente stradale all’incrocio tra via Don Minzoni e via Matteotti. Qualcuno dal terrazzo di un palazzo che si affaccia su quella strada scatta una foto e la pubblica su facebook nel gruppo “Welcome to Tattari”. E il popolo dei leoni da tastiera si scatena nei commenti. Due sono particolarmente offensivi e così viene depositata una denuncia in Procura, il magistrato apre un fascicolo e ora i due sono indagati per il reato di diffamazione aggravata.

Ormai va di moda usare i social network per sfogare i propri pensieri, qualcuno però sottovaluta – o probabilmente non conosce – gli strumenti che la legge offre per tutelarsi. Nel caso specifico, l’incidente dove è rimasta coinvolta la macchina dei vigili urbani – che si scontra con un’altra auto – diventa una occasione ghiottissima: «Adesso quel poveraccio – scrive un uomo riferendosi all’automobilista coinvolto nel sinistro – lo fanno passare per alcolizzato, pirata della strada, assassino, pedofilo e chissà cos’altro...La polizia municipale di Sassari è tra le più corrotte della Sardegna. Se però l’autista è amico dei vigili o magari vicino di casa, è tutto a posto...».

Una frase che ha mandato su tutte le furie il comando della polizia municipale di Sassari che ha deciso di affidarsi alla legge per tutelare la propria reputazione e ha sporto due denunce. La seconda è contro un altro commentatore che, sempre nella stessa conversazione sulla bacheca facebook di “Welcome to Tattari”, offende e mortifica una vigilessa arrivando addirittura ad augurarle la morte.

La Procura della Repubblica di Sassari preso atto delle frasi lesive della reputazione del comando della polizia municipale e dei suoi agenti in servizio ha iscritto due persone nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è diffamazione aggravata dal fatto che il messaggio è stato diffuso attraverso il social network Facebook e quindi sarebbe potenzialmente in grado di raggiungere un numero indefinito di persone (a proposito c’è una recentissima sentenza della Cassazione).

Il commento delle persone che ora dovranno difendersi da questa accusa è stato ritenuto diffamatorio dal comando provinciale sia perché si scrive che la polizia municipale di Sassari «è tra le più corrotte della Sardegna» (accusa decisamente pesante) sia perché si sottintende che la responsabilità dell’incidente avvenuto tra via Don Minzoni e via Matteotti verrà attribuita per forza di cose all’altro automobilista coinvolto che sarà dai vigili urbani etichettato come «alcolizzato, assassino, pedofilo».

E poi c’è il resto, ossia gli aggettivi offensivi – rivolti per giunta a una donna – e “arricchiti” con la frase finale: “E comunque muore anche lei”. In questo caso avrebbe anche potuto prefigurarsi il reato di minaccia ma evidentemente il sostituto procuratore ha ritenuto per il momento di procedere solo per la diffamazione aggravata.

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